aMAZED: le polaroid della street culture torinese

Partecipando al Maze festival sono rimasta stupita e affascinata dal mondo che mi circondava: tute della Fila, calzini della Stance, jeans Levi’s e polo Fred Perry dominavano sui giovani, rendendo la massa di ragazzi un’esplosione di colori e forme.

Ma qui non si tratta solo di outfit, sfilate e moda, qui si parla di un modo di vivere di una generazione cresciuta a pane e Simpson che, irrompendo nella realtà comune, fa sentire la propria voce tramite l’unico mezzo che la può distinguere dal resto: la streetculture.

All’interno della suggestiva location dell’Ex Camera del Commercio si sono susseguite sfilate, conferenze e contest di ballo che hanno visto come protagonista lo streetstyle.

Holyland Civilians, Fila, robe di Kappa son solo alcuni dei nomi che hanno visto come passerella il pavimento abbandonato del complesso di Maze.

Un luogo abbandonato invaso dai giovani e visto come propria nuova “holyland”…

Tra sguardi profondi, sicuri, imbarazzati e stupiti, ho deciso di catturare questa realtà tramite la mia Polaroid.

8 foto, 9 storie, un festival: questo è aMAZEd.

 

“Oh we were careless.

Killed time.

Made missteps and mistakes.

Waited for something to happen.

You know, we ticked days off.

All we wanted was to wake up in a room of bodies and dance away in a neon rush.

Sunset on the water from the roof, then bodies blurring on the dance floor.

And her, sweeping her hair from her eyes, smiling that ‘God help me’ smile, her fingers trailing candy lights as we ran, ran, ran.

Hell, be bold.”

Max Wallis

 

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