La luce in fondo al mare: “La verità è complessa, a volte contorta, sedimentata. Come Ballerino”

Prendere un uomo vero, in carne, ossa e cicatrici. Prendere un uomo senza fissa dimora, segnato da ascese e cadute, che ha perso il lavoro per aver pestato un collega che aveva offeso sua moglie. Prendere quest’uomo, Antonio, detto ballerino, e farne il testimonial di un profumo. Di più, farne la musa di un profumo. È l’ultima sfida di Angelo Orazio Pregoni, fondatore della firma di profumi Odriù, artista e performer.

«Volevo accendere la luce. Mostrare l’abisso che separa il commercio dall’arte» dice Pregoni. Di solito si crea un profumo e poi si cerca un testimonial per pubblicizzarlo. Un testimonial di successo, ovvio. Qualcuno che trasmetta al consumatore, con la propria sola immagine, l’incrollabile certezza che un po’ di quel successo verrà nebulizzato sulla sua pelle insieme a note di rosa o di tabacco. «La gente non vuole più leggere libri che fanno soffrire. Anche perché è difficile pubblicizzarli. La sofferenza non è sexy. Ancor meno lo è la complessità. Fabio Volo invece in una faccia è già tutto il libro». Il suo sorriso è uno spoiler.

«Mentre creare qualcosa di vivo significa creare qualcosa di vero. E la verità è complessa, a volte contorta, sedimentata. Come Ballerino».

 

Il profumo che ne verrà fuori non sarà un prodotto sartoriale, ricalcato su Ballerino dopo avergli preso le misure dell’anima. «Piuttosto Ballerino è l’ispirazione, una musa brizzolata e tutta nervi, per qualcosa che potrà adattarsi a tanti altri».

 

Per sublimare la personalità del soggetto, Pregoni ci ha passato del tempo, ci ha passeggiato per strade e stazioni, ci ha conversato sulle panchine dei parchi pubblici. «Antonino mi ha raccontato che grazie al suo kung fu può saltare, da fermo, sopra un muro di tre metri. Che prima di entrare in carcere ha seppellito milioni sotto terra, ma quando è uscito su quella terra c’avevano costruito sopra un benzinaio. Che ha 42 figli sparsi per il mondo. Che durante una manifestazione, lui e gli altri scioperanti hanno caricato la polizia ma quando, dopo qualche metro di corsa, si è voltato indietro, s’è accorto di essere rimasto solo lui, e allora è andato avanti a testa bassa ancora più veloce. Che ha partecipato a coreografie di Tony Renis e Sandy Barbot. Che per sfuggire al servizio militare ha chiesto l’intercessione di un boss, che il boss gliel’avrebbe fatto saltare davvero, ma poi lui, Ballerino, ha deciso di arruolarsi comunque, perché in fondo era giusto così».

 

Leggi i primi episodi della storia:

Episodio uno

Episodio due

 

Foto credits: Diego Mayon

 

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