FUCK YOU I WON’T DO WHAT TO TELL ME // intervista a Emelie Mårtensson designer del brand svedese 5PREVIEW

Fuck You I Won’t Do What To Tell Me. 

E’ scritto così sulle tshirt di 5PREVIEW, brand nato 5 anni fa in un appartamento romano per merito della designer e illustratrice svedese Emelie Mårtensson. L’abbiamo intervsitata a Milano.

di Marco Cresci

Emelie Mårtensson è una purista, in un’era dominata dalla mixologia in cui si tende ad assimilare un po’ di tutto a prescindere dai propri gusti Emelie non scende a compromessi, proprio come recita la scritta dipinta in live action sulle sue maxi t-shirt: Fuck You I Won’t Do Waht To Tell Me. Il suo brand 5PREVIEW inizia nel 2008 in un piccolo appartamento a Roma, quando Emelie, designer e illustratore svedese, decide di creare le grafiche per una collezione di t-shirt composta da 5 pezzi. Il suo stile espressivo, artistico e home made diventa rapidamente popolare e il brand si amplia verso una collezione da donna completa, dove oggi trova spazio anche l’uomo.

Ciao Emelie ci spieghi la filosofia che sta dietro a 5PREVIEW?

Ho sempre amato le cose fai da te, anche da ragazzina mi cucivo i vestiti da sola. Vivevo in Italia, lavoravo per Miss Sixty e avevo una rubrica su un giornale per ragazze che si chiamava Kiss Me, in cui in ogni numero insegnavo come farsi una maglietta. Da lì ho aperto la mia pagina su MySpace che all’epoca era enorme e bellissimo, perché è stato l’unico social democratico in cui si poteva fare quel che si voleva, senza pagare nessun servizio, e le mie t-shirt han cominciato a riscuotere successo. Io amo le lettere, mi diverto a scrivere e a inventare font sono la mia passione e così ho cominciato ad applicarla alla moda ed è partito tutto, ho lasciato il mio lavoro e l’Italia e dopo una prova a New York andata malino ho deciso di tornare in Svezia e di aprire l’azienda insieme al mio amico Gennaro, con cui sviluppo le collezioni.

Fuck You I Won’t Do Waht To Tell Me è una frase tratta da Killing in the Name canzone dei Rage Against the Machine, quanto è importante la musica per il tuo lavoro?

La musica è tutto. Io non compro mai riviste di moda per trovare l’ispirazione, ritengo sia la cosa più noiosa che potrei fare. La musica, i libri, l’arte sono la mia fonte d’ispirazione per creare i vestiti. Siamo circondati da musica di merda fatta per le classifiche come Rihanna, io non ce la posso fare! Ti racconto un episodio buffo, io amo PJ Harvey e l’ho stampata su una maglietta che è andata molto bene, peccato che tutti in Italia pensavano fosse Sid Vicious!

Hahah! Questo la dice lunga sulla nostra cultura musicale… Ma oggi cosa ascolti se non ti piace nulla?

Non ascolto nulla che sia uscito dopo il ‘97. Allora la musica aveva un’altra qualità, guarda le stampe che realizziamo dal vivo sui nostri vestiti, hanno un aspetto non finito, un po’ sporco ed è questo a renderle interessanti invece di un prodotto commerciale perfetto, pronto per essere venduto, anche la musica oggi funziona così, è solo marketing, che noia… w le imperfezioni! Una regola nei miei vestiti è che si deve vedere che sono stati cuciti e dipinti da una mano, devono avere un lato umano e artigianale.

Questo numero di Urban è dedicato all’amore nel 2016, cos é per te l’amore oggi?

Per me l’amore è qualcosa che ti devi conquistare, oggi con internet è diventato noioso pure quello. Ricordo che da ragazzina mi feci una maglietta della band Bad Brain solo per farmi notare dal ragazzo che mi piaceva perché non avevo il coraggio di andare a parlarci. Oggi puoi comperarti una maglia dei Ramones da H&M senza sapere chi siano! Bisogna dare importanza alle cose, all’amore ed alla musica prima di tutto.

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