121 Iso // I The Clash catturati da Pennie Smith.

Altro tiro, altro giro, altro regalo!
No, no!! un momento, forse potrebbe essere: ALTRO GIRO, altro SCATTO, altra STORIA!.
Si!si, molto meglio.
Parafrasiamo quest’omaggio al telecronista / giornalista Flavio Tranquillo, riadattando la sua celebre frase a questo nuovo episodio di 121 iso con la fotografa: Pennie Smith.

Sul lato sud della Est 14th Street , tra l’Irving Place e la Third Avenue, nel 1979, a New York City c’era un posto “pazzesco” che i newyorkesi pronunciavano nella frase: “Yaa MANNN, LAST NIGHT I GO BANANASS AT PALLA! ya gotta know watt happs”.

Era il tormentone che dominava le strade il giorno dopo una serata al Palladium Concert Hall, ed era un modo per dire che fosse successo qualcosa di epico in questo posto.

Il 21 settembre dello stesso anno nelle stanze adibite a camerino per gli artisti c’era una ragazza londinese, che aveva seguito da poco come fotografa nel suo primo incarico per la rivista NME i Led Zeppelin in Tour. Ma mentre prepara i rullini da utilizzare durante il concerto, sente delle urla dall’altra stanza, sono i “The Clash” che dovrebbero esibirsi da li a poco.

Mentre Pennie Smith fa scivolare tra le sue dita il laccio che gli consente di portare al collo la sua macchina fotografica, Joe Strummer, leader del gruppo, discute in maniera accesa con un agente della polizia per questioni futili, fino a quando lui stesso, non sale su di un armadio nella stanza con i piedi a “penzoloni” e si accende una sigaretta togliendo lo sguardo da quell’uomo perché quelli in divisa è “meglio lasciarli alle spalle” (The Clash – Police on my back).

Quanto conta l’istante dietro uno scatto fotografico?
Quanto conta la cattura di quel momento negativo o positivo che sia per un artista nella sua carriera??

Pennie Smith era abituata a queste tipo di scene, anche perché Joe per molti motivi non ha mai nutrito molta simpatia per le persone con il lavoro in divisa sopratutto durante il “Clash Take the Fifth” tour.

Il concerto iniziò senza problemi, l’atmosfera era molto sobria, tutto sembra andare bene, il bassista della band Paul Simonon era concentrato sulle sue linee di basso quasi reggae-ish che spesso hanno fatto da collante tra di loro durante le composizioni dei brani. Dentro di lui però c’era qualcosa che non andava infatti a metà concerto si gira di scatto da un lato afferra a due a mani l’albero dello strumento e lo spacca a terra.

“it captures the ultimate rock’n’roll moment – total loss of control”

Sul bordo del palco c’è Pennie che lo cattura senza mai staccare le mani dalla camera in tre scatti mentre effettua questo bellissimo gesto di adrenalina. Dalla posizione non si nota la scritta “PRESSURE” sullo strumento di Paul che ovviamente ora è esposto al Rock and Roll Hall of Fame and Museum.

La foto è totalmente sfocata ma Strummer ed il graphic designer Ray Lowry la pensarono come copertina di un disco, del loro prossimo disco. L’artwork di “London Calling” entrò nella storia anche se molto simile al primo album di Elvis Presley del 13 marzo,1956 con la scritta verde e rosa. Tutto questo è solo un riferimento per far sì che l’importanza della band abbia nella musica lo stesso impatto che abbia avuto il re del Rock-n-Roll.

Quanto conta il momento di scatto? quanto?? Questo scatto è stato il punto di partenza di una delle più belle storie del Rock-n-Roll.

Scusate ma ora devo scappare ho una chiamata da Londra in attesa sul giradischi.…

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