Il Capriccio e la Ragione. Un viaggio nella storia del Settecento, dei tessuti e della moda.

 

Dal 14 maggio 2017 al 29 aprile 2018. La mostra Il Capriccio e la Ragione ha arricchito un’intera sala del Museo del Tessuto di Prato, raccontandoci una storia lontana, senza tempo e sempre affascinate, quella del Settecento, impreziosito da tessuti d’altri tempi che hanno fatto sì che la moda potesse guardare al futuro.

Un percorso diviso in tre periodi fondamentali. L’inizio del Settecento, mirato alla suggestione dell’altro mondo, all’esotismo, merito dell’importazione di porcellane e tessuti preziosi avvenuta già alla fine del Seicento da paesi quali India, Cina e Giappone, che influenzano lo stile francese ed europeo con trame floreali, trasformando il rococò in revel.

Stile che condiziona la moda e le tendenze del secolo per tutta la sua durata, sebbene intorno al 1750 esso subisce un altro forte cambiamento, quello dato dalla riscoperta delle antichità romane e automaticamente dell’arte classica, avvenuta con le campagne archeologiche.

Geometrie e strutture a meandro in riferimento alle stesse rovine diventano protagoniste non solo delle grandi corti e del loro interior design ma anche degli abiti, che non rinunciano alle fantasie precedenti ma gli attribuiscono uno stato più emotivo, in riferimento al forte cambiamento culturale e sociale avvertito, ornando fiori e rami con pizzi e nastri.

Ancora differente è la fine del secolo, durante il quale si subisce nuovamente una forte trasformazione, quella sul pensiero razionalista, in cui si concepisce un nuovo modo di intendere il mondo. Ragione e conoscenza diventano il mezzo per percepire la realtà secondo un proprio pensiero e sapere.

Anche in questo caso moda e tessuti ne subiscono la suggestione, percepibile principalmente dall’introduzione di una nuova pallette di colori, quelli pastello, spesso sbiaditi. Verde acqua, rosa pallido, celeste, giallo e bianco sono i principali.

Un percorso intenso, in cui dipinti, porcellane, accessori, scarpe e abiti d’epoca sono i protagonisti indiscussi della mostra.

Ad ogni decoro e Capriccio sono capaci di farci provare un’emozione e di catapultarci indietro nel tempo, qualità necessaria per raccontare con un’esposizione un periodo di storia lungo e complicato.

Ogni filo d’oro, ricamo e motivo sono un piccolo viaggio, una scoperta e una nuova consapevolezza. Quale? Quella di possedere una ricchezza, non solo conoscitiva, ma emozionale, capace di darci nuovi occhi anche sulla società e moda di oggi.

info: Museo del Tessuto

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