Se penso alla metropolitana di Parigi penso alla nostalgia.
Penso alle scale bagnate nelle giornate piovose della fermata Abeced, a due amanti che si salutano davanti alle lettere sparpagliate della Dichiarazione dei Diritti dell’uomo di Concorde e al colpo al cuore che ti prende quando esci da Bir-Hakeim e ti ritrovi davanti la torre Eiffel, lei è lì e tu che ti guardi attorno e ti godi il momento in preda alla sindrome di Stendhal.
Perdersi su una linea metro di Parigi e scendere a una fermata a caso è un’esperienza da provare, ma ancora meglio dev’essere ritrovarsi in una delle sue fermate fantasma . Ad oggi, la città di Parigi, conta undici stazioni in disuso, diventate terreno fertile per writer ed altri artisti di strada. C’è un fascino sconfinato nelle strutture abbandonate, il mistero di quei resti pregni di storia lasciano spazio a suggestivi scenari impreziositi di mistero e curiosità.
Sono stati diversi i tentativi per dare vita nuova alle ghost station di Parigi, l’ultimo è un bando rivolto ad architetti e progettisti, promosso dalla città di Parigi, per reinventare tre delle stazioni abbandonate attraverso nuovi centri culturali, sociali ed economici.
Siamo andati alla ricerca della storia delle ghost station di Parigi, eccone una carrellata.