Maruego e le rime d’arte da esporre al Guggenheim Museum

Gue’ Pequeno dei Club Dogo ha scoperto Maruego con il pezzo «criminale», ma il suo successo l’ha costruito con le proprie forze.

La sua strada solista vera e propria è appena iniziata con la scrittura molto particolare, caratterizzata dalla ricerca di un lessico innovativo che contribuisce alla costruzione di un flow immediatamente riconoscibile. Fumo? Droga? Donne? Mah, chi può dirlo!
Abbiamo provato a scoprire qualcosa su di lui mentre provava le sue Reebok preferite e gli abbiamo chiesto del suo nuovo disco con qualche curiosità sul fenomeno della trap.

Finalmente è arrivato l’album d’esordio dopo tanti progetti e tante collaborazioni. L’hai chiamato Tra Zenith e Nadir cosa significa la sua uscita per te e perché ha questo titolo?

Significa tanto perché è il primo album che faccio in vita mia. Ho voluto quindi dare un titolo che rispecchi i miei contrasti. Tra Zenith e Nadir sono i due poli opposti e io racconto di me, proprio tra di loro.

Qual è il pezzo che più ti rispecchia in questo disco?

Forse Kaos, perché sto sempre a correre in questo mondo di pazzi.

Trap, Rap, Hip-hop… il grande divario del sound black tra puristi e non, tu che ne pensi?

Per me è tutto Hip-hop. Cos’è sta trap?!

Com’è nata la tua amicizia con Ghali e perché non collaborate più, in passato ci sono state anche un po’ di scintille no?

È nata al Toqueville (un locale di Milano) nel pomeriggio. Entrambi eravamo dei PR. Ci siamo conosciuti lì e poi sì, abbiamo discusso. Ormai lo sanno tutti.

photo by simon171

Perché hai scelto come featuring proprio Fabri Fibra, Guè Pequeno, Jake La Furia e Emis Killa?

Perché li ascoltavo da ragazzino e per me è un onore averli nel mio primo album. Le tue liriche sono forse le più particolari del momento, infatti ti destreggi tra varie lingue, perché?

Come nasce un tuo pezzo a livello creativo?

Parlo italiano, arabo e francese, quindi mi viene spontaneo comporre con queste lingue. Conosco molti vocaboli e mi viene naturale.

Urban Magazine è anche moda ma cos’è “La Moda” per te?

La moda per me è tutto ciò che ho addosso mi fa sentire bello quando mi Flexo allo specchio.
Ne sono Fedele ma non schiavo. Va molto anche in base al mio umore, passo da una camicia ad una tuta in mezza giornata,mantenendo sempre una certa coerenza. Moda per me è anche arte e mi piace molto combinare look e  colori tra loro, anche se i  migliori outfit sono sempre di quelli che hanno molta immaginazione e considerando quello che faccio mi reputo un buon indossatore.

photo by simon171

Come integri Reebok Classic nei tuoi look?

Riesco a integrare le mie Reebok con qualsiasi cosa , da una pelliccia a una tuta sportiva a un look un po piu da fighetto. Diciamo che calzano bene con qualsiasi cosa metti . Dipende da quanta fantasia hai.

La tua città del cuore e come contamina la tua musica?

La mia città del cuore è Milano. Perchè Milan le è un gran Milan, caotica rumorosa ma pur sempre la mia casa. Con il suo stile Urban Metropolitan ha sempre contaminato un po quello che faccio. Ho iniziato con lo skate a 13/14 anni in st.centrale per poi andare sempre in skate a teggare per le vie di Milano. Ma più cresevo e piu avevo bisogno di nuovi stimoli quindi  ho iniziato a cavalcare il tempo con i primi contest di freestyle caserecci organizzati nei diversi parchetti della city.

photo by simon171

Qual è il tuo modello Reebok Classic preferito ?

Sicuramente le mie Insta Pump con gli angioletti sopra sono le mie preferite.
Ma posso dirti che le classic bianche stanno sempre bene con tutto quindi non saprei… pareggio.

Cosa accade nei backstage di un tuo concerto? Come ti prepari al tuo show? Come lo vivi?

Dietro al backstage faccio un po’ da papà agli altri, controllando che non si ubriachino prima dello show!

Quando ti sei innamorato per la prima della musica?

Forse in grembo.

Se tu non avessi limiti di budget, con quale artista vorresti collaborare?

Con Paulo Coelho.

 

 

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