Matilda De Angelis: una figa da paura

matilda de angelis

«CIOÈ IO NON LO SO COME L’HO FATTO VELOCE COME IL VENTO, CAPITO? NON ERO CONSAPEVOLE DI ME COME ATTRICE». MATILDE DE ANGELIS È UNA RIVELAZ… AH NO, NON VUOLE ESSERE CHIAMATA COSÌ

L’ho visto almeno 8 volte. Quando rivedo il film la prima cosa a cui penso è la fatica che ho fatto per interpretare questo personaggio. Una fatica bella, costruttiva. Ricordo un coinvolgimento mentale ed emotivo al 100% durante le riprese, anche perché per me era tutto nuovo: il set e la recitazione.”

Brava Matilda, devi essere fiera di te. La tua Giulia de Martino in Veloce come il vento è una figa da paura. Grande carattere e determinazione pura.

Vi presentiamo Matilda De Angelis, classe 1995, bolognese. La scopre il regista Matteo Rovere e la sceglie per il ruolo femminile in Veloce come il vento, che gli è valso la candidatura ai David di Donatello 2017 come migliore attrice, accanto a Stefano Accorsi. Adesso è nella fiction tv Tutto può succedere e presto tornerà al cinema con due progetti molto interessanti: Youtopia di Berardo Carboni e Una Famiglia di Sebastiano Riso.

Quello che è successo dopo Veloce come il vento e le cose che hai scelto di fare e che farai, come le hai affrontate? Con la stessa sensazione della “prima volta”?

Dopo Veloce come il vento c’è stato Tutto può succedere 1 e quando ho iniziato le riprese del film suonavo ancora con il gruppo con cui sono stata per 5 anni, i Rumba de Bodas, e mi dividevo molto tra la musica, il set e i concerti.

L’anno scorso ho lasciato il gruppo perché era molto difficile gestire i tempi e sono entrata nell’ottica di idee di fare questo lavoro per vivere. Mi è venuta voglia di studiare, approfondire, e quindi poi non avevo più la sensazione della prima volta, perché c’era un po’ più di consapevolezza e di ansia da prestazione e paura di fallire.

Anche perché quando è uscito il film ci sono stati gli slanci di entusiasmo dei giornalisti che mi definivano come “La rivelazione” e io in fondo non mi sentivo una rivelazione. Da un lato tutto questo entusiasmo mi lusingava, dall’altro mi ha messo l’ansia. Devo essere all’altezza di essere una rivelazione! Cioè io non lo so come l’ho fatto Veloce come il vento, capito? Non ero consapevole di me come attrice.

E che tipo di attrice ti sei scoperta?

Mi piace sentirmi tutelata, protetta. Mi piace quando un regista esige tanto. Mi fa paura molto di più un regista che ti dice “brava, perfetto, l’hai fatta benissimo”. Sottopressione funziono molto meglio. È un aspetto un po’ strano del mio carattere, però quando mi lasci troppo tranquilla io mi perdo.

Il prossimo che esce è Youtopia o Una Famiglia?

Mi auguro esca Youtopia, perché cronologicamente è quello che ho girato prima. Spero esca questo autunno. Poi appunto ci sarà Una Famiglia.

Mi incuriosisce molto Youtopia perché so che è un esperimento di tecnica mista: live action e virtuale, e il tuo personaggio mi pare sia bello tosto e molto contemporaneo. Ti senti anche – passami il termine – responsabile nei confronti di una generazione che probabilmente quel tipo di sensazioni e scelte le vive e potrebbe prenderle?

Quando sposo un progetto e mi innamoro di un personaggio è perché leggo la sceneggiatura e penso: “no questa storia la voglio raccontare assolutamente io, attraverso la mia voce, la mia pelle e i miei occhi”. Si, da una parte mi sento responsabile perché è una storia tragicamente contemporanea e di notizie di ragazzine giovani che si prostituiscono sul web veramente se ne sentono ogni giorno, per i motivi più svariati. Nel caso particolare di Matilde, il mio personaggio, lo fa perché ha una situazione disastrata familiare e deve salvare la casa, che è una cosa che ritorna un po’ in tutti i miei personaggi. Anche qui è una ragazzina che si fa carico di problemi degli adulti che sono un po’ degli inetti e sembrano aver perso il controllo delle loro vite. Il film ha questa trama un po’ noir però poi darà un messaggio totalmente positivo. Matilde non si arrende a questa sua condizione, cerca di uscirne anzi.

Ho visto su Instagram che hai condiviso la campagna di Disegual con la modella con la cellulite in bella vista. Sono felice di scoprire che sostieni la bellezza naturale femminile.

Assolutamente, anche perché mi ha fatto molto impressione la sua storia, lei era veramente pelle e ossa, e adesso combatte per quella che è l’immagine vera delle donne che spesso è un po’ mistificata e modificata dai media. Io poi la trovo stupenda. So che cosa significa avere delle problematiche nei confronti del proprio corpo e quindi mi ha dato anche una forza. La bellezza vera è questa e non quella che ci vogliono raccontare sui giornali di moda e che sono palesemente finte.

Tu ti senti una ventenne come tutti gli altri ventenni?

Da una parte si, mi sento una ventenne come tutti i miei coetanei. Sono rimasta molto legata ai miei amici di Bologna del liceo e alla mia vita di sempre. Però dall’altra parte non posso fare finta di non essere una privilegiata. Sento i miei coetanei ancora persi, che non sanno da che parte prendere la vita, divisi tra quelli che sono i loro sogni e quello che invece i loro genitori si aspettano che siano. Io vivo seguendo una mia passione e ringrazio ogni giorno “qualcosa” per avermi dato questa opportunità. Non è per niente scontato.

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