No future but a beautiful present: una chattata sul POPTIMISM

una chattata sul poptimism

Chattata tra il direttore MORENO PISTO e il fotografo NICOLA FAVARON, che ha firmato queste pagine, su confort zone personali, antenne nella pancia, blogger, Checco Zalone e cultura come ponte.

una chattata sul poptimism

17/10/16, 22:23:16: Moreno: Considera che tutto quello che scriverai d’ora in avanti potrà essere usato contro di te. E comunque puoi sempre fare come faccio io cioè usare Siri, detti quello che vorresti scrivere e scrivi evitando sbattimento di sorta… Oh comunque voglio partire da una confessione: io non sopporto più blogger, influencer, opinion leader. Li trovo orrripilanti, è la morte della sostanza, e forse questa cosa qui è una degenerazione del pop

Non credi?

Popdegeneration

18/10/16, 01:22:22: Nicola Favaron: eccomi ho cenato tardi. Capisco quello che dici, però siamo molto fortunati perché possiamo scegliere. Il blogger esiste se io dal mio device glielo consento.

Influencer già che il nome suona come un malessere dovrebbe dire tutto

credo la questione sia se/quanto/perchè tu hai desiderio di farti influenzare? non riesco a mettere le cose su una scala di valori

anzi se mi ci fai pensare penso che la libertà di bloccare i contenuti di chi non mi dice nulla rappresenti un’incredibile opportunità di crescita critica, implica un’azione consapevole che mi fa sentire molto vivo e di fronte all’iper connessione abbiamo una responsabilità precisa: regolare i canali e la dose calibrarli sulle nostre necessità individuali e capacità di apprendimento altrimenti i cervelli vanno in pappa subito

è curioso

suppongo si sia sempre pensato ad accumulare e ora facciamo fatica ad accettare il pensiero di potere finalmente togliere

accettarlo nel senso che liberarsi del superfluo diventi un’abitudine

noi siamo gli unici responsabili dei nostri pensieri e della nostra vita quotidiana …accesso all’informazione incluso

alla fine l’importante è che il blogger sia contento di bloggare e il bloggato di turno ci sguazzi felice, l’eccellenza è ovunque e porta nuovi stimoli, ne ho il massimo rispetto anche quando la scatola non è la mia

Il problema vero è l’emulazione

I copycats a trillioni

con conseguente mancanza di argomenti e appiattimento sul nulla

zero

è un fenomeno naturale però: masters and servants come i depeche mode, per me pop è solo un tipo di informazione accessibile a tutti per farlo usa codici basici

come fotografo ho la fortuna di vivere situazioni e incontrare persone incredibilmente uniche e diverse tra loro

è il piano emozionale di accettazione del diverso che mi attrae, sarei stupido se mi permettessi di pensare oh che schifo gli opinion leader… nutrirei un pregiudizio e mi costruirei dei limiti self imposti,

cerco sempre di evitarlo e avere fiducia 🙂

che anche il leader possa avere una real opinion

ma per te è diverso magari con gli influencer ti ci devi confrontare tutti i giorni e capisco come possa diventare un oggettivo rompimento di coglioni

in realta’a parte il pippone individualista a me dei bloggers e varie non frega niente

Ammiro e rispetto sempre e solo l’intelligenza, il ruolo è irrilevante

se mi annoi ti spengo, ho un attention span molto limitato

non credo in nulla che non senta dalla pancia ma adoro le persone e sono molto curioso

abbiamo assorbito Chernobyl e il sud Sudan passeremo anche i bloggers

con allegria

18/10/16, 08:20:22: Moreno: Ahaha giusto. Di tutto quello che hai scritto c’è una cosa che è molto pop, credo: non credo in nulla che non senta dalla pancia. È bellissimo.

La tua pancia in cosa ti fa credere? Steve Jobs ha detto: credete in Dio, nel karma, in qualcosa, ma credete, ha sempre fatto la differenza…

18/10/16, 08:40:00: Nicola: si verissimo e’una questione di fede assoluta

In questo momento ad esempio credo fermamente che nonostante l’ora non arriverò in ritardo e quando scenderò dal treno uscirà il sole

Sai diluvia e non ho l’ombrello

Quell’altro diceva che la fede travalica le montagne

Forse è questo il punto però: elaboriamo un sistema di credenze basato sul sentito dire e ci facciamo sopra gli stermini di massa

È tutto molto + semplice secondo me: siamo fiori con il cervello

Attaccati a terra per i piedi, la pancia è la nostra antenna.

La risposta del mondo è biochimica: sono in sintonia quando il mio corpo è rilassato e la vita danza con me/non lo sono ho lo stomaco contratto, il mal di testa e la gastrite

Work hard and be nice to people

O male non fare paura non avere

É una questione di igiene del pensiero il resto viene da se

ovvio che ora sono sceso dal treno

non piove + c’e’il sole e sono in anticipo di 5 minuti

Faith

As simple as this

una chattata sul poptimism

18/10/16, 11:58:19: Moreno: In tutto questo: quanto il pop ha a che fare con la fede? Voglio dire: le pop star o la Coca cola (vedi Warhol) sono dei semi-dei e tu, quando fotografi, cerchi sempre la bizzarria che alla fine è un po’ la chiave del pop

Il pop l’ha messa al centro la bizzarria

L’ha messa in TV cazzo!

18/10/16, 12:13:01: Nicola: Non è sufficiente pensare che quello che ci presentano dall’esterno con una chiave di lettura accessibile ci porti alla comprensione della realtà

È un’illusione

A me piace sempre spingere + in là i confini del mio comfort zone

Trovo sia fondamentale

Il linguaggio dei media è pianificato a tavolino per vendere, per avere successo deve essere rassicurante e usare un linguaggio altamente simbolico e già digerito dai consumatori

Questo va bene per il lavoro commerciale… trovo molto equo il pensiero di ricevere denaro in cambio del lavoro di immagine sul tuo prodotto e le tue idee

Non compro le tue patatine se mi costringi a riflettere it’s awkward not yummy

Vero la tv è piena di bizarria presentata come ridicola e trashy

Ma sai io non ho tv da minimo 15 anni

É uno strumento troppo passivo per il mio carattere..

Per fortuna la vita vera non è dentro un monitor con un telecomando in mano

É esperienza fisica di carne e sangue

Il confronto con il diverso ci pone di fronte a un problema di comprensione della realtà

Ti derido e ti trasformo in un’esperienza collettiva trash o apro ll mio cuore alla compassione, faccio uno sforzo per comprenderti magari ma comunque ti rispetto a prescindere?

Nel mio lavoro “bizzarria” e “normalita’” sono trattate allo stesso modo

Non amo essere giudicato quindi cerco di non giudicare mai il mio prossimo 

E a prescindere adoro il concetto di degenerazione e ammiro sinceramente chi si lascia degenerare fino in fondo 

Contribuisce all’entropia dell’universo

É solo una questione di integrità

Conoscersi, accettarsi e avere il coraggio di esplorare la nostra natura il + possibile senza falsi moralismi o limiti che non esistono fuori della nostra testa

18/10/16, 17:11:01: Moreno: Però anche quando tratti la normalità tendi a tirar fuori un lato oscuro, una luce da joker. Ho notato questo bei tuoi ritratti

*nei

Ti torna? Altra cosa: cosa intendi per spingere un po’ più in la la tua comfort zone?

18/10/16, 17:32:01: Nicola Favaron: Si mi torna

Uscire dalla mia comfort zone significa approcciarsi al soggetto dimenticandomi di chi sono e ingaggiarlo ex novo sul piano emotivo

Non vado su un set pensando di gestire il personaggio a priori perchè faccio foto da 10 anni, è noioso per me. Soprattutto con le celebrities il risultato sarebbe piatto …uguale agli altri loro mille ritratti

A prescindere da chi c’è davanti alla lente

sono cresciuto con i tempi rapidi del ritratto editoriale quindi sono abituato a lavorare veloce e adattandomi al meglio alle circostanze che trovo al momento

Il mio lavoro è molto sociologico e consente di relazionarsi nello stesso modo con tutti dal senzatetto alla rockstar

Quando hai accesso diretto alla persona delle gerarchie intorno te ne fotti

Ci sta tutto il concetto del joker

Mi pace lasciare che la vita mi sorprenda

Trovo che sia l’unica forma d’arte alla portata di tutti e 100% democratica, vivere il momento consapevole delle azioni che compiamo e aperti alle conseguenze che possono generare

Situazionismo come quella volta che ti dicevo al bar

Inteso come vivere il presente adattando le nostre capacità ai mutamenti della realtà intorno a noi, mi accorgo che non smetto mai di imparare dagli altri

Per me una buona foto è quella dove vedi sia il fotografo che il soggetto

è raro che rubi uno scatto

mi piace il confronto è come giocare a tennis sotto rete

una chattata sul poptimism

18/10/16, 22:08:02 Moreno: Ma se dovessi confessare qualcosa di pop di cui ti vergogni, cioè un amore incondizionato verso qualcosa di pop che viene generalmente detto pop in modo dispregiativo, cosa confesseresti? Io per esempio te lo confesso qui: non mi dispiace l’ultima canzone di Laura Pausini, Simili…

18/10/16, 23:04:26: Nicola Favaron: adoro checco zalone

Non riesco a stare fermo quando ascolto died in your arms dei cutting crew

Alcuni libri di Fabio Volo sono belli

Ammiro sinceramente Pricasso per l’audacia del suo gesto artistico se non lo conosci googla!

ho un’addizione per Fifa sull’iPad..credo di essere tra i pochi a poter fare 3 minuti di tiki-taka al volo con lo slider invece del joystick, potrei prosegure per un’ora co sta lista ma non me ne vergogno per nulla, anzi!!

Li approccio nello stesso modo che alla cultura alta, non vedo differenza hanno la stessa funzione nutritiva per la mia curiosità

Senza contare che nella maggior parte delle situazioni quotidiane se parli di Tarkovskij o Laborit la gente ti guarda strano

Fabio Volo e Zalone e le cose pop sono un ponte invece

ecco mi piace pensare alla cultura come un ponte invece che un’arma non mi difendo mai dietro quello che so lo condivido e quando non so qualcosa chiedo e in genere succede che qualcuno la condivide con me e io imparo qualcosa di nuovo

Mi attrae tutto cio che ancora non conosco

walt disney vale quanto la fisica quantistica o il porno, alla fine sono solo pensieri come altri quelli che mi generano joie de vivre sono benvenuti uguale 🙂

 

18/10/16, 23:17:25: Moreno: Ahhha la cosa di FIFA è bellissima. Io mi sono intrippato con un gioco che si chiama Dream League Soccer. Ho il pollice sinistro completamente brasato da quanto ci gioco.

E adoro Masterchef.

Fabio Volo per esempio: è onesto. E scrive meglio di tanti presunti scrittori. Ora però vorrei chiudere sul tuo sottotitolo

NO future but a beautiful present

Il valore del presente mai come adesso ha acquisito potenza.

Però vediamo al futuro come una chimera, spesso tecnologica, realtà virtuale, app per ogni cosa, eppure il futuro non c’è, eppure parliamo di poptimism. Però l’ottimismo è qualcosa che preclude un’idea di futuro. Dove ti situi in tutto questo? O meglio dove ti geolocalizzi?

una chattata sul poptimism

18/10/16, 23:52:19: Nicola Favaron: io mi situo solo ora e ho fede nel mondo e nel mio prossimo

il resto è puro divertissement dialettico 🙂

Adoro il pensiero di Jodorowski sulla creatività, che è esercizio di pura immaginazione

Per essere in grado di immaginare l’immensamente bello dobbiamo avere il coraggio di accettare la nostra complessità e saper guardare a occhi aperti anche l’orrore

mi ci esercito da anni e spesso faccio delle gaffes incredibili quando in un discorso “normale” me ne esco con delle immagini mentalmente trucidissime, l’interlocutore va subito in sbattimento, ci mette un attimo a capire che è pura dialettica senza valore morale o prese di posizione non richieste mi piace molto creare dello sconvolgimento

Infatti una volta ho letto una cosa che hai scritto tu in cui dicevi: il caos ti appartiene e puoi essere sublime solo quando provi a sconvolgere.

Credo sia una visione che ci accomuna la sento a pelle in te ogni volta che ci incontriamo e racchiude il senso del mio lavoro personale degli ultimi anni.

L’accettazione della realtà è la forma più sublime di azione… il provare a sconvolgere richiede una reazione consapevole nel modo di porsi.

Noi non siamo i nostri pensieri ma modelliamo la realtà sulle nostre azioni, c’è una differenza sostanziale tra le due cose.

ci permette di geo localizzarci come piace dire a te.. e nel momento in cui lo facciamo separiamo noi stessi dalla realtà intorno a noi

percepito l’assoluto interno e sentiti i nostri piedi dove toccano la terra, il resto diventa relativo e non genera + stress

anzi apre la porta alla magia del vivere che è istantanea, irrazionale e sorprendente

Ti cito di nuovo Laborit, perché secondo me il suo “Elogio della fuga” è un libro incredibile:

“Quando non può lottare contro il vento e il mare per seguire la sua rotta, il veliero ha due possibilità: l’andatura di cappa che lo fa andare alla deriva, e la fuga davanti alla tempesta con il mare in poppa e un minimo di tela. La fuga è spesso, quando si è lontani dalla costa, il solo modo di salvare barca ed equipaggio. E in più permette di scoprire rive sconosciute che spuntano all’orizzonte delle acque tornate calme. Rive sconosciute che saranno per sempre ignorate da coloro che hanno l’illusoria fortuna di poter seguire la rotta dei carghi e delle petroliere, la rotta senza imprevisti imposta dalla compagnie di navigazione. Forse conoscete quella barca che si chiama desiderio.”

Ora + che mai secondo me, nel mezzo e di fronte a tempi incerti, è necessario ricordaci che siamo esseri di desiderio.

Da qui l’ottimismo e l’esaltazione della speranza, partendo dal basso.. dal “popolino” che come entità con voce “democratica” è un player recente nella storia dell’umanità  e spesso purtroppo, riempito di paure e di cazzate propagandistiche, fa + danni delle atomiche.

Possiamo decidere di vivere ogni giorno facendoci abbattere dai nostri pesantissimi pensieri di incertezza.

O possiamo accettarli per quello che sono. Pensieri come altri e stop.

Il futuro non esiste… ho sempre trovato profondamente idiota immaginarsi ciò che non esiste come brutto.

Immaginazione e visualizzazione sono pratiche fondamentali nella vita di ogni giorno.

Preferisco pensare speranza che catastrofi..da sempre.

Tanto il mondo non lo cambierò comunque.

Ma nel mio piccolo quotidiano posso avere un impatto positivo su ciò che mi sta fisicamente intorno.

QUI E ADESSO.

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