WHAT THE SMELL! Hugo Iced Hugo

Il senso è questo: un cubetto di ghiaccio vi si sta sciogliendo sul collo e vi cola lungo la schiena, sotto l’abbigliamento tecnico che normalmente usate ogni volta che vi lanciate con il parapendio. Peccato che questa volta quel paracadute non vi servirà!

Una sensazione di vertigine questo profumo la crea sul serio, tra aromachemicals, aldeidi e forse exenolo. Insomma, il contrario di starsene per aria con il naso all’ingiù in totale sicurezza, qui non si scherza! Almeno per i primi tre minuti dopo lo spruzzo (e mi raccomando, mai sfregare il profumo!), sin tanto che i pini sono scossi dal vento e rilasciano trementina, appena smussata da una sensazione di sudore che forse dipenderà dalla vostra produzione di adrenalina! Ecco dopo quella breve paura viene fuori un vetiver meno vertiginoso delle note balsamiche e acidule iniziali. Siamo nel regno della sintesi molecolare: molecole leggere e pesanti che si fissano sulla pelle come il panico, come l’erba nuova dei campi, o come una pomata a base di arnica. Diciamo anche che sotto questo paracadute ci sia un po’ di “nonna”, non si sa bene il perché, ma ce la siamo trovata lì, dentro lo zaino, mentre pasteggiava con un tè e biscottini zenzero e cannella prodotti da un qualche mulino (il vento è sottinteso, essendo a duecento metri dal suolo).

La bottiglia grigio metallico è molto piacevole, alla vista e al tatto e il profumo è preservato dall’ossidazione della luce, che forse non gli avrebbe fatto male considerando la super persistenza oltre le dodici ore! Il tappo a vite risulta pratico e veloce, lo spray è preciso, grigio anch’esso con pastiglia nera, impossibile mancarsi! Il tutto evoca sportività, leggerezza e una giusta componente di follia (quella che confina con un paio di cocktail, senza esagerare).

Qualcuno, qui e là, definisce questo profumo: “acquatico”! Non fatevi ingannare, nonostante reminiscenze di famosi bagnoschiuma, qui le docce si fanno di rado, e vien spontaneo sottolineare che non siano l’eleganza o la normalità il concept del profumo. Piuttosto, il comune denominatore delle evoluzioni di questa fragranza è la costante presenza del “brivido”.

Dunque ricapitoliamo, note balsamiche molto verdi vengono addomesticate da un vetiver bruno poco selvatico, sino a tonalità più biscottose, speziate e tanniche, il tutto appena appena agrumato, lievemente agrumato, da sensazioni di limone immerso in una tazza di English Breakfast!

Mi direte, ma chi è questo tipo? Semplice uno che ama il pericolo e la merenda. Ma vi voglio stupire. Questo profumo è un ottimo unisex! Quando usato da un uomo, lascia emergere tutta la spavalderia e l’inadeguatezza all’unisono: cose che piacciono alle donne nei loro algoritmi più diffusi di prede e madri! Quando usato da una donna… Ecco io vedo un bel seno in bagno che si lava i denti con un dentifricio mentolato indossando la mia camicia. Abbasso lo sguardo, sino all’ultimo bottone di madreperla, ma il navigatore mi dice: “pedaggio”! E mi ricordo che questa donna si merita un sacco di regali. Ma niente panico, almeno questa volta.

YOUR AMAZING GHOST IN THE SMELL, ANGELO ORAZIO PREGONI

Written By
More from Redazione

10 Blue Questions // I volti di Ensi all’interno del suo nuovo disco

Ensi pubblicherà “V” il primo settembre, ma noi l’abbiamo ascoltato in anteprima e...
Read More

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

venti + venti =