La sessualità +Anel Yaos+ espressa dalla sua collezione

+Anel Yaos+ presentano una collezione d’ispirazione sessuale quella di , nota come odaxelagnia parafilia.

 +Anel Yaos+ sfila a Barcellona in occasione della 080 con una collezione d’ispirazione sessuale, nota come odaxelagnia parafilia.


Conclusi gli studi alla Scuola d’Arte di Siviglia, città natia, Anel completa la sua formazione in design e moda alla Scuola di Disegno CEADE Leonardo nella stessa città, intraprendendo il percorso comunicativo che lo porterà in seguito non solo a disegnare le sue prime collezioni moda, ma anche a collaborare come direttore artistico in riviste note nel settore.
Un percorso formativo importante quello del giovane designer che lo porta negli anni a sviluppare un concetto stilistico basato sul creare qualcosa di nuovo e differente, che possa avere uno stile di forte impatto e che lo caratterizzi, tralasciando il già visto.


Impatto non solo visivo, ma anche emozionale.

Proprio per questo lo stilista per le sue collezioni mira a raccontare gli stati d’animo e i sentimenti siti nel subconscio, con gli scontri che essi hanno quando entrano in contrasto tra loro. Verità, bugie, realtà, amore, odio. Sono i sentimenti principali ai quali Anel Yaos si rifà.
Proprio come nella collezione fall winter 2017/2018, in cui l’amore e l’odio rappresentano l’ispirazione principale. Precisamente l’odaxelagnia, nome della linea, pratica sessuale feticista, durante la quale i partner provano piacere a mordersi fino a procurarsi lesioni cutanee.
Lo stilista pensa che l’uomo, in quanto animale, possieda degli istinti, tra cui quelli sessuali, che, secondo la complessità dell’individuo stesso, lo portano ad assumere atteggiamenti complessi e perversi.


I danni corporei sono noti, nella collezioni, secondo la scelta fatta sull’utilizzo dei colori. Essi infatti riportano quelli delle ferite procurate dai morsi, a causa della parafilia, che variano in base agli stadi che i lividi percorrono, fino alla loro guarigione. Lilla, rosso, viola, blu, verde e giallo quelli principali. Ma per quanto la palette sia in questo caso fondamentale, un ruolo altrettanto importante è giocato da linee asimmetriche e volumi.
Come in ogni sua collezione, è evidente l’accenno agli anni Settanta e Ottanta tramite le forme, la loro ambiguità e il desiderio di attirare l’attenzione su se stessi anche attraverso la selezione e l’utilizzo dei tessuti. Essenziali lana e jeans, mixati a stampe e miscele di fibre tessili per rendere i capi più complessi e capaci di interpretare al meglio il mood.

Ai maglioni manca una manica.

Negli abiti spesso esse sono staccate dal resto. I giubbotti piumino appesi alle spalle. Le rouge delle gonne non sempre cucite interamente. Il rossetto sbavato, come se ci fosse appena stata una lotta sessuale.
D’altronde, Anel Yaos o lo si ama o lo si odia, come lui stesso suggerisce.

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