Elenoir: al mio party non sei invitato – Intervista

Elenoir
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Elenoir è uscita con il singolo Wrong Party il 19 giugno per Elektra Records, etichetta che vede come direttore artistico Achille Lauro. L'abbiamo intervistata per conoscerla meglio. Leggi l'intervista

Elenoir, Classe 1994, si contraddistingue per la spiccata personalità che si riconosce con un solo sguardo, un’immagine forte e
surrealista, accompagnata da un mondo musicale alienante e onirico che si allontana dalle ormai consuete produzioni italiane.

Wrong Party” è il nuovo singolo, uscito il 19 giugno per Elektra Records Italia (etichetta che vede come direttore artistico Achille Lauro),  che si distingue grazie alla base elettro pop che unita al timbro di Elenoir riesce a creare un’atmosfera psichedelica e misteriosa per un brano dai chiari riferimenti internazionali.

Colpiti dalla cover del pezzo, dalla voce originale e dal suo Instagram l’abbiamo intervistata per conoscerla meglio.

Ciao Elenoir, presentati ai lettori di Urban:

Ciao Sono Elenoir, poco da dichiarare nella presentazione di me stessa: ci conosceremo con il tempo. Nel frattempo lascio a ciascuno la libertà di poter percepirmi come preferisce.

La tua etichetta ti presenta come appassionata di filosofia e letteratura, come trasferisci queste tue passioni nella musica?

Specialmente Letteratura; la lettura è il mio conforto spirituale, qualcosa che nel corso di tutta la vita mi ha dato la forza ,con silenziosa compagnia, di risolvermi e di risolvere tanti momenti bui, mi ha fatto conoscere parte del mondo e gran parte dell’Essere Umano.  E’ una fonte di ispirazione, un sostrato perenne che mi spinge a fare ricerca nei confronti della vita,anticipa e chiarifica le molteplici realtà che mi trovo ad abitare,i pensieri , e io la lascio fare. Un grazie speciale per tutto questo va a mia cugina Giulia che fin da sempre mi ha lasciato trafugare le sue librerie.

La tua musica ha sicuramente un appeal internazionale, mi hai ricordato artisti contemporanei come Rina Sawayama o Dua Lipa con cui condividete un sample, quello di Your Woman dei White Town, chi sono i tuoi punti di riferimento?

Ad essere onesta nella musica pochi, la risposta più sincera sarebbe Virgina Woolf! Musicalmente parlando Geike Arnaert, Beth Gibbons, Madonna, Britney Spears, The Lamb, Kylie Minogue, Trent Reznor, Nina Persson e molti altri.

Dal tuo primo singolo del 2018 This War al nuovissimo Wrong Party la tua musica è mutata parecchio, parlaci del tuo percorso artistico.

la mia band ed io ci troviamo in un’assoluta condizione di libertà compositiva e stilistica, non c’è molto da spiegare, alcune cose non si scelgono, accadono. Il progetto contiene in sè 5 personalità e 5 essenze diverse provviste di molteplici punti di contatto. Amiamo l’industrial, il pop, il trip Hop, non abbiamo uno schema ma un’inesauribile volontà di comunicare attraverso suoni, parole, concetti. Siamo molto poco prevedibili. Non c’è timore di cambiare o superare i limiti (che a mio parere non esistono in arte, si sceglie più o meno consciamente di averli),ma è assolutamente manifesto come il nostro stile sia costellato di onnipresenti ed imprescindibili elementi ipnotici e trip dalle atmosfere scure, Dreamy o claustrofobiche.

Hai un immagine mutevole per me è piuttosto difficile identificarti in questo momento, penso di aver capito che hai un’anima oscura e introversa e che ti piace giocare sull’immagine, creare dei personaggi, sbaglio?

Introversa mai, fredda spesso, personaggio mai, Persona sempre. Mi propongo per quello che sento, per come mi sento, ho questo gusto, sono esattamente quello che vedete. O perlomeno, questa è una parte di tutto quello che sono e potrei essere.

Nel nuovo singolo Wrong Party ti sei ispirata ad un verso del Macbeth di Shakespeare per raccontare una storia d’amore finita a ritmo electropop. Come è nata questa associazione?

Per un periodo di tempo sono stata ossessionata dall’uomo nella sua tendenza alla dissimulazione soprattutto quando in lui la verità si fa talmente chiara da poter dichiarare il falso pur di smettere di soffrire, e decidere dunque di tenere quella verità tutta per sé: “fair is foul and foul is Fair”, niente è come sembra. Potrei aver detto il contrario di tutto, la finzione può insegnarci qualcosa.

Mi sarebbe piaciuto ballare Wrong Party tra la gente, avrei avuto un unico rimpianto. Elenoir perchè dura solo 2 minuti?

Perché Non so ballare! Prima sarebbe finita e meglio sarebbe stato per tutti, lo spettacolo non è dei migliori!

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