Il 7 e l’8 dicembre è JAZZ:RE:FOUND WEEKENDER

Vi avevamo già parlato del Jazz:Re:Found e la sua rivoluzione che sta attuando dall’inizio della stagione invernale. Ogni settimana la sua arte con il suo intrattenimento è in giro per tutta l’Italia, in occasione di questo week-end tra le feste comandate ci regala un varietà di artisti da ammirare in due location di Torino, il Club Supermarket e l’Off Topic.

Si comincia presto con gli spettacoli infatti l’inizio di ogni giornata è prevista per le 21:00 come un vero e proprio festival e se contiamo la bellezza degli ospiti scelti questo, anche se in versione ridotta, lo è nel vero senso della parola.

Due giorni con alcune delle personalità che stanno ridefinendo confini, schemi e sonorità della musica elettronica mondiale tra cui i set di Jayda G, Nu Guinea, Antal, Mafalda, Mr. G, Bugz in the Attic, il live set di Joe Armon Jones e il live trio di Khalab, per un evento speciale presentato da RED BULL MUSIC.

 

– DAY 1 – 

Joe Armon Jones (live)
@OFF TOPIC
Inizio ore 21.00 

JAYDA G | MR. G | BUGZ IN THE ATTIC 
@Supermarket
Inizio ore 22.30

Le variazioni ritmiche della vita di Joe Armon Jones sono state molteplici, dalla nascita della UK jazz ensemble Ezra Collective, di cui è uno dei fondatori, ai lunghi tour al fianco di Nubya Garcia, Oscar Jerome e ATA KAK. Poi l’urgenza artistica, la necessità di spendere del tempo da solo, di comporre di fronte al pianoforte riversando nella musica le influenze della sua infanzia.

Il risultato è un album eccellente intitolato ‘Starting Today’, quasi a voler affermare che un nuovo capitolo della sua vita artistica è iniziato.

Da Vancouver a Berlino, andata e ritorno. Questi i due pilastri della vita artistica di Jayda G, che trova in questo viaggio il perfetto bilanciamento che stava cercando da tempo.

Sin dagli albori del suo essere dj quando al Freakout Club metteva i primi dischi guidata dai consigli del sapiente Dj Fett Burger, membro del celebre collettivo Sex Tags Mania. Inevitabile che la sua etichetta, Freakout Cult, fosse un tributo a quei giorni di gloria.

Altrettanto inevitabile che l’esperienza, la selezione e la passionalità dei suoi set prendessero il sopravvento anche oltre oceano. Un ritmo vitale, felice, sexy che Jayda non si limita a trasmettere ma vive in tutto e per tutto ballando ogni volta con il pubblico, diventando una di loro, una di noi, con lo stesso ritmo e lo stesso cuore.

Colin McBean a.k.a Mr. G si è messo al centro della propria storia con scelte inusuali evitando i ritmi disumani di un tempo feroce che non aspetta nessuno. La sua potenza artistica ed il rispetto di cui gode sono merce rara eppure non lo vedrete popolare i dancefloor più inflazionati del pianeta. Al contrario, Colin è una persona sfuggente, di poche parole, un uomo che ama stare chiuso nel suo buio studio immerso tra gli hardware. Eppure ogni volta che sale sul palco Colin smette i panni dell’uomo schivo e indossa quelli più confortevoli di Mr. G, performer carismatico che lascia il segno. Poche apparizioni, intense e totalizzanti prima di tornare nel suo spazio, lontano dai riflettori, lontano dagli eccessi.

Dall’inizio del nuovo millennio, Bugz in the Attic è un collettivo che si è distinto come indiscusso pioniere della musica soul club britannica. Le loro innovazioni in studio hanno ridefinito il potere del funk e dell’anima per le piste da ballo di tutto il pianeta, gettando le basi per una nuova generazione di esploratori di beat: tra i tanti Flying Lotus, Ras G, Yussef Kamaal.

Con remix che hanno reinventato le sonorità di innumerevoli artisti e illustri collaborazioni tra cui Macy Gray e Amy Winehouse i Bugz in the Attic hanno dato una solidità allo ‘status di spettatore di musica da club’ con il loro album di debutto “Got the Bug”, portando un movimento di respiro underground fino alle mainstream UK charts.

Per oltre venti anni, il loro percorso musicale li ha portati in tutto il mondo, dagli USA all’Europa, attraversando Asia, Australia, Nuova Zelanda e Indie Occidentali.

Con le loro collaborazioni lungo la strada con producers, turntablists, artisti acustici, registi hip-hop giapponesi e il mondo della rumba e della salsa, i Bugz in the Attic si definiscono “futuristi del suono”, con il loro unico cocktail di ritmi contaminati, fatti di bassi uniti ad un’inconfondibile anima soul.

– DAY 2 –

Khalab (live Trio)
presented by RED BULL MUSIC 
@OFF TOPIC
Inizio ore 21.00

NU GUINEA | ANTAL | MAFALDA
@Supermarket
Inizio  ore 22.30

Circa una decina d’anni fa comparve a Roma un’entità che mescolava nella sua musica molto di ciò che all’epoca stava nascendo dalla cultura afroamericana. Suoni tribali, voci di strada, beat partoriti dalla mente di chi aveva vissuto nelle grandi metropoli degli Stati Uniti.

Una maschera, un totem, il cui nome era Khalab. Nella notte, com’era apparso, improvvisamente scomparve, avvolto da un alone di mistero impenetrabile.

Passarono giorni, mesi, anni prima che quella entità si manifestasse nuovamente. Questa volta il messaggio venne diffuso attraverso un disco, ‘Eunuto’, per Black Acre Records, segno del ritorno di questa figura enigmatica, seguito dalla consacrazione di ‘Khalab & Baba’ prodotto con Baba Sissoko, polistrumentista maliano che più di ogni altro aveva compreso il ritmo di Khalab.

Il suono che ne nacque ipnotizzò fan e critica al punto che anche Gilles Peterson ne riconobbe l’indiscutibile valore.

Era chiaro che nel corso di quelli anni Khalab aveva preso le sue influenze, le aveva raffinate e contaminate con le nuove suggestioni che aveva percepito nella sua spasmodica ricerca. Khalab sembrava non essere più un mistero, eppure scomparve di nuovo, immergendosi stavolta negli archivi dei musicologi che avevano testimoniato la storia della musica africana.

Un’eredità da cui Khalab non voleva rimanere escluso, un patrimonio di strumenti e suoni necessario per scoprire cosa ne sarebbe stato del futuro.

Fu così che nel 2018 Khalab riemerse dagli archivi portando con sé ‘Black Noise 2084’, testimonianza e manifesto della sua ricerca incessante dell’afrofuturismo più autentico, progetto in cui coinvolse Shabaka Huntchings, Moses Boyd, Tamar Osborn, Gabin Dabyré, Teenesha, Tommaso Cappellato and Prince Buju.

Una nuova vita artistica nata dal fortunato incontro tra Massimo Di Lena e Lucio Aquilina. Il loro un avvicinamento nato dalla condivisione della vita a Napoli prima e a Berlino poi.

Un percorso composto di diverse identità musicali vicine al dancefloor prima di svanire volontariamente.

Poi l’improvvisa apparizione, un unico show a Mosca dedicato a Tony Allen e alla rivisitazione delle sue opere, il preludio all’esordio di Nu Guinea come duo rodato e come ensemble allargata in seguito.

Una Napoli nuova, citazione della pellicola “No Grazie, Il Caffè Mi Rende Nervoso”, in cui compare anche James Senese, ma anche un disco che segna un punto di svolta non solo per Massimo e Lucio ma anche per pubblico e critica prima stupiti, poi estasiati.

Troppo lento o troppo veloce? Per Antal Heitlager questo dilemma non è mai esistito.

Sin dal 1996, quando appena ventenne comprese che la musica sarebbe stata la sua vita, decise che avrebbe approcciato solo il bello senza barriere di genere o stile.

“From techno to disco” direbbero i suoi adepti se chiedeste loro cosa propone il fondatore di uno dei più celebri vinyl store al mondo: Rush Hour.

Un angolo di Amsterdam in cui per oltre due decadi ogni artista è stato accolto e accompagnato nella missione di trovare il proprio ritmo sotto forma di cera nera. Ma Rush Hour è anche un’etichetta, non una delle tante, bensì un vero e proprio bignami di alcune delle migliori produzioni di sempre. Lo spazio in cui Antal ha stampato molti dei dischi che oggi con estro incastra nei suoi dj set, sapendo affrontare qualsiasi tipo di pubblico di fronte a sé.

DJ portoghese e londinese d’adozione, Mafalda si sta rapidamente affermando come uno delle più interessanti performer della capitale britannica.

La sua particolare inclinazione per soul, jazz, bossa nova ed altre sonorità calde ha già debuttato in varie serate di club dove ha suonato con artisti come Sadar Bahar, Floating Points, Antal e Hunee.

Appare regolarmente su NTS e ha recentementesuonato un set incredibile per il giorno del Brasile su FM in tutto il mondo. Mafalda co-gestisce Melodies Int. con Floating Points, un’etichetta dedicata alla scoperta di gemme da discoteca nascoste del passato.

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