Day 2, Milano Fashion Week. Tra fantasie e minimalismo.

Emilio Pucci

La seconda giornata della Milan fashion week è all’insegna di due grandi must della moda, da sempre contrapposti: il minimalismo e le stampe.

Due strade completamente differenti che portano gli stilisti a differenziarsi e prendere posizione.

Ad aprire questo 23 febbraio, Max Mara, emblema della pulizia delle linee, dei colori basici e del cappotto, che anche per la prossima stagione è stato il protagonista della sua passerella, con pantaloni dalla vita media in velluto, gonnellone al ginocchio e lupetti semitrasparenti con reggiseno vedo-non-vedo. Seguita da Anteprima, più spiritosa e meno seriosa, ma che mantiene comunque alto il mood. L’unica fantasia presente sono le righe, in black&white e gli unici picchi di colore sono dati dal blu, giallo e turchese, più piccoli dettagli sul verde e arancio, quali i guanti, mai indossati delle stesso colore. Per il resto anch’essa punta sulle linee, forme e volumi. La scollatura però sta sulla schiena.

Les Copains, in riferimento a Max Mara, per la prossima stagione propone maglie, in questo caso girocollo, ma anch’esse trasparenti e indossate senza reggiseno, per un perfetto nude style. Una collezione creativa che tende a unire tra loro più stili in un mix and match realmente equilibrato, elegante e sobrio, per quanto esso possa stranamente esserlo.

Il college incontra lo sportswear, il romanticismo incontra lo stile glam dei ricami in perline, la sensualità incontra la basicità.

Prada, Emilio Pucci e Byblos osano invece con le fantasie. Prada arricchisce abiti a rombi e disegni a nido d’ape con piume colorful; Emilio Pucci osa con le frange invadendo cappelli e abiti e facendole strisciare per terra. I colori sono quelli del verde mela, rosa bon bon e arancio. Byblos invece propone le geometrie, quali cerchi, righe, curve e triangoli in color block su abiti e giubotti.

Un capitolo a parte o fanno Genny, Luisa Beccaria, Moschino, Fendi e Atsushi Nakashima.

La prima ci ricorda un po’ Versace, con questo stile imperatrice reso evidente dagli abiti bianchi con dettagli oro e gioielli che coprono tutto il collo, oppure capi neri con dettagli maxi in silver su spalle e décolleté.

Luisa Beccaria è impeccabile nella creazione di abiti da sogno fiabeschi, ricoperti di rose rosa, tulle o velluto fuxia che richiamano al romanticismo e dolcezza di donne sognatrici. Stile riconosciuto anche nelle collezioni Vivetta, decisamente più fresco, pop e da it girl.

Per Moschino il suo stilista Jeremy Scott sfila con indosso la sua t-shirt. Ci dice: << Couture is an attitude>>. Durante la sua passerella si capisce il perché, come accade in tutti i suoi fashion show. Per il prossimo inverno la sua donna la immagina come un pacco postale, vestendola da tale e stampandogli in bella vista la scritta FRAGILE.

Con Fendi lo stivale in vernice rosso diventa protagonista dell’intera collezione, indossato con cappotti con il collo in pelliccia, gonne svolazzanti, giacche a quadri strette in vita e occhialoni colorati in stile vintage.

E infine Atsushi Nakashima si dedica a uno stile colorato, sportivo e streewear. Il dettaglio? La Geta, scarpa giapponese, ma con tacco e indossata con calzino.

 

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