Sunnei è un brand super giovane, un po’ fuori dalle tendenze ma fortemente hype tra chi ama una moda non convenzionale e fuori dagli schemi dell’omologazione fondato da Loris Messina e Simone Rizzo nel 2014, due ragazzi altrettanto giovani con una fantasia e un modus operandi da grandi maestri di stile.
Per il quinto anniversario del marchio il duo continua la ricerca d’introspezione sull’essere umano.
Pellegrini senza meta, i modelli che hanno sfilato al Parco dell’Acqua (sotto un cavalcavia in zona Rubattino) sembravano più pellegrini che viaggiatori: Code grezze, bandane, e lacci fluttuanti erano le reference principali che alludevano all’estetica.
La collezione scandita da una palette colore composta da tonalità scure e vivaci che rappresentano un’analogia con il team creativo di Sunnei in continua crescita.
Gli occhi fissi sulla maglieria intrecciata, realizzata con filati di nylon risultava essere più tridimensionale e voluminosa sui corpi di questi nomadi sognatori.
Layering nello styling e nella costruzione dell’indumento, un effetto che viene sottolineato anche dalle grandi tasche disegnate per funzionalità ed estetica utilitaria.
Nuovamente le strisce, che si riconfermano come marchio di fabbrica di Sunnei e strizzano l’occhio alle opere immersive di Daniel Buren.
Alcune maglie d’impronta streetwear dichiarano “I Hate Fashion” una frase dissacrante ripresa da una foto del Wingstok Festival del 1995.
Da tenere d’occhio anche gli accessori: si parte dai gioielli con un finissaggio a gomma sciolta realizzato a mano; aumentando così con le borse di tela che si quadruplicano per dimensione e proporzione insieme ai sandali che diventano imponenti platform di gomma.
