080 Barcelona Fashion: la fashion week spagnola vista da Urban

Il sito modernista di Sant Pau accoglie le tendenze che indosseremo per la ss2020 nella 24a edizione della 080 Barcelona Fashion, una delle settimane della moda più importanti.

Conosco bene i meccanismi e le dinamiche della moda nel mondo, ma non ero mai stato a Barcelona per seguire la piccola ma grande 080 Barcelona Fashion.

Da fuori potrebbe sembrare una graduate fashion show che dura 4 giorni, ma non è così, almeno non lo è dal punto di vista economico, dato che la moda catalana nel 2018 avrebbe totalizzato un giro d’affari di 15 miliardi di euro. 

Ad ogni modo la sensazione che ho sentito il più delle volte durante le sfilate della 24esima edizione di 080 Barcelona Fashion è che la kermesse abbia segnato un punto di svolta.

Non avevano mai partecipato così tanti marchi che avevano un denominatore comune: la sostenibilità.

D’altronde, come ha detto Munsta Vilalta, direttore del Consorzio del commercio, artigianato e moda della Catalogna, “la moda sostenibile, l’economia e la tecnologia circolare applicata alla moda sono le nuove linee alla quale ci ispiriamo.

Così l’impegno Green si è riflesso nella seconda giornata di sfilate (il primo giorno Non c’ero) in passerella Killing Weekend, Nous Étudions e soprattutto Sonia Carrasco, che ha lavorato per stilisti del calibro di McQueen e Celine, chiamando la sua prima collezione33,394759-124,969482: L’isola di plastica” , che sono le coordinate di questo disastro ecologico , situato nel Pacifico.

La sfilata è iniziata con le immagini del naufragio della Rana Plaza, in cui morirono più di 1000 persone movendo le coscienze dei presenti.

In passerella abiti spaziosi, con grandi tasche e cuciture a vista.

Tutti i suoi materiali sono biologici al 100% , come lana, cotone o nylon, e sono certificati dal Global Organic Standards tessili, assicurando che siano privi di sostanze chimiche e materie plastiche.

Quella di Killing Weekend è La terza collezione presentata a 080 Barcelona Fashion, intitolata Climb, fa riferimento allo sforzo fisico e mentale che serve per superare gli ostacoli. Le loro proposte sono confortevoli, oversize e ovviamente unisex.

Aubergin, brand di Maiorca con a capo i designer Nevean Holmes e Anna Uimonen, è ancora impegnato nell’immaginare una donna femminile e caratterialmente forte.

Per la prossima ss2020 l’ispirazione è la New York degli anni ’70, così il duo presenta abiti strutturati dalle linee molto delicate. Belle le stampe, decisi i colori come il blu e la reintroduzione del lilla e del rosa.

Attesissimo Mans Concept & Menswear , vincitore delle ultime tre edizioni del premio emergenti e questa volta vincitore del premio per la migliore collezione, ha portato in scena una nuova destrutturazione dell’abbigliamento classico con una sfilata più matura in termini di schemi e tecniche.

Dunque possiamo immaginare un uomo nuovo interessato alla cultura e all’arte.

Tessuti come la seta, l’organza e la guipure si fondono perfettamente con i classici tessuti sartoriali.

Da ricordare anche la sfilata di EÑAUT, Ispirata dai balenieri baschi, NEWFOUNDLAND è una collezione maschile che mira a portare l’estetica di questi pescatori nell’uomo moderno di oggi. Combinando tecnica con tessuti fluidi. Aggiungendo il marrone al solito bianco e nero.

Spazio anche al beachwear con le sfilate di Com un pez en el agua,  Guillermina Baeza e  All Sisters .pastedGraphic.png

Como un pez en el agua presenta sul porticciolo di Barcelona dei bikini e trikini romantici realizzati in cotone invece dei soliti tessuti sintetici comunemente usati per questo tipo di abbigliamento. Una collezione per una donna audace e unica, che non vuole rinunciare allo stile e all’originalità, nemmeno sott’acqua.

pastedGraphic_1.png

Guillermina Baeza ha presentato “The past is not gone.” E ha ragione. 

Una collezione ispirata agli anni ’90, con la quale la designer tiene a precisare che “il costume da bagno e la lingerie non sono semplici accessori”. 

Guillermina porta in scena i suoi capi più emblematici, oltre a nuove forme di rifiniture con le iniziali del brand, per fornir loro un tocco classico ma allo stesso tempo contemporaneo, consentendo alle donne che indossano i suoi costumi da bagno di sentirsi libere, snelle e comode.

pastedGraphic_2.png

Per All Sisters è stata la prima volta. Il brand ha presentato la collezione “Eco Warriors”. Uno show ispirato alla connessione emotiva tra le persone, il pianeta e l’oceano.

In passerella oltre a presentare i loro costumi da bagno, fatti di 100% materiale riciclato e solo in tonalità bianco e nero, spazio anche alla linea All Sisters Sporty, una capsule di sei pezzi che mixa sport e mare.

La sfilata, secondo me la più riflessiva, racconta la forza, la determinazione e la bellezza infinita della normalità.

Tags from the story
,
Written By
More from Redazione

Rina Sawayama: la pop star che tutti stavamo aspettando

Nata in Giappone e cresciuta in Inghilterra, mischia gli anni '90 e...
Read More