“Gourmet” suona altezzoso? Non in questo caso, la Taverna Gourmet mantiene onore al suo nome

Taverna Gourmet Milano

Grazie all’opera di Monsieur Grimod de la Reynière, autore della prima guida gastronomica della storia, l’Almanach des Gourmands, è oggi possibile far grande spolvero, tra usi e abusi, di un termine che ci piace assai: gourmet.

Lo metteremmo ovunque. Sulla bruschetta ancora calda, sui maccheroni della nonna, nella piadina a portar via, per sentirci un po’ intenditori anche noi.

È il termine perfetto per chi vuole tirarsela. E a Milano, si sa, è pieno. Se il panino si reinventa per scoprirsi gourmet, il sushi fa altrettanto e la pizza segue a ruota.

C’è però chi ne interpreta così fedelmente il significato da potersi permettere di dedicargli persino la propria insegna. E scusate se è poco. È questo il caso di Taverna Gourmet giustappuno, in Via A. Maffei 12, ang. Via Fogazzaro.

Rinnovato il menù con sei nuove ricette firmate dal nuovo Executive Chef Roberto Di Pinto. La pizza con triglia, preparata con crema di sedano rapa cotta in the verde Matcha, triglia croccante scottata con olio di sesamo, sesamo, insalatina di alghe e arance tagliate a vivo; quella con astice al vapore, fior di latte, friarielli saltati in aglio, olio e peperoncino, sferificazione di yuzu e neghi; la Milanese, personalissima interpretazione dello Chef Di Pinto del tipico secondo piatto meneghino, realizzata con una maionese al sentore di cotoletta, fassona piemontese cruda, aria di rucola e pomodoro confìt; per finire con la Guancetta, purea di patate al rafano, guancia di vitello cotta alla fiamma a bassa temperatura, demi-glace al ginger e chips di topinambur.

Taverna Gourmet Milano

Ma oltre alla finitura l’altro elemento chiave che rende inimitabili le creazioni de la Taverna Gourmet è l’impasto.

Il pizzaiolo Vincenzo Masi ha saputo sfidare tutte le leggi della lievitazione e ad oggi sono otto gli impasti, realizzati con l’utilizzo esclusivo di lievito madre a coltura liquida, preparati per abbinarsi ogni settimana al menù degustazione proposto.

Il grano utilizzato è al 100% italiano, la lavorazione è tutta sulle farine, grazie all’abbandono totale della farina di tipo 0, sostituita con quella di tipo 1.

Più gourmet di così… con buona pace degli haters.

Info: La Taverna Gourmet

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