X Factor generation: intervista ai Soul System della categoria Gruppi.

Souls System, la band che viene dal ghetto e arriva ai live di X Factor
Souls System

I Soul System si sono ritrovati in uno studio di registrazione a Verona e non si sono più lasciati, sono diventati una vera e propria famiglia abitata dalla passione per la musica black e il rispetto reciproco. Così in un camerino del Teatro Tre di Milano sono a loro agio, un gruppo solido che risponde sicuro e in coro. Abituati a un pubblico di strada, provano a sfidare la reazione del pubblico televisivo. Il loro motto?«Soul System, we move the system». Insieme a Daiana Lou  e Les Enfants formano la categoria Gruppi affidata a Alvaro Soler.

COSA PENSAVATE DEI TALENT FINO ALL’ANNO SCORSO?

LESLIE: Ho già affrontato un talent, Amici di Maria DeFilippi, non è facile, pesa la competizione, non fosse stato per loro, che sono per me una famiglia, non lo avreirifatto.

ALBERTO: Dai concerti abbiamo un feedback molto positivo, abbiamo capito che avevamo qualcosa da dare. Il miglior veicolo attuale in Italia per dimostrare qualcosaci è sembrato X Factor, ci stiamo provando per avere unavisibilità.

PARLIAMO DEI GIUDICI, CHI TEMETE DI PIÙ?

JIGGY: Temiamo di più il pubblico, perché a loro spetta il giudizio finale.

E ALVARO CHE AGLI HOME VISIT VI HA ELIMINATI?

ALBERTO: Lo abbiamo perdonato.

CHI NON AVETE MAI ASCOLTATO?

ALBERTO: Manuel Agnelli.

E CHI ASCOLTATE, A PARTE I GIUDICI?

JOEL: Lauryn Hill, Bob Marley, Michael Jackson, StevieWonder e Beyoncé: artisti black che si sono affermati nel corso degli anni. Ma abbiamo sempre portato rispetto anche alla musica italiana, senza dimenticare le nostre origini.

Souls System, la band che viene dal ghetto e arriva ai live di X Factor
Souls System, la band che viene dal ghetto e arriva ai live di X Factor

SI È VISTO ANCHE NELLE AUDIZIONI, AVETE CANTATODA EMPIRE STATE OF MIND DI ALICIA KEYS A ROMA-BANGKOK DI GIUSY FERRERIALBERTO:

Esatto, abbiamo voluto giocare, metterci ingioco, perché comunque era troppo scontato che facessimo i classici pezzi del nostro repertorio, li abbiamo preparati ad hoc per X Factor. E magari abbiamo giocato tanto da sbattere la faccia, però adesso non giochiamo più!

SUL PALCO CON VOI A X FACTOR?

Bruno Mars!

COSA PER VOI È POP?

JOEL: Michael Jackson. Può sembrare scontato, ma essendo nati in Italia quando non c’erano tanti stranieri lo ascoltavamo tutti – neri e bianchi – l’unica cosa che poteva incollarci.

LA VOSTRA MUSICA NON ESISTEREBBE SENZA…

Concerti.

AVETE UN SITO WEB PREFERITO?

JIGGY: Non si può dire qua…

LA PRENDO COME UNA RISPOSTA CHIARA. QUAL È IL SOCIAL CHE TEMETE DI PIÙ E PERCHÉ?

Twitter, è spietato.

A COSA NON SAPETE DIRE DI NO ALBERTO:

A un concerto.

JIGGY: Dai…

ALBERTO: Dai, non si può dire…

DITE PURE…

ALBERTO: Una donna!

JIGGY: Pussy

ALBERTO: No dai…

JOEL: Alla Chloé allora, è la figlia di Alberto, ma è la figlia di tutti!

AVETE UN OGGETTO PORTAFORTUNA?

JIGGY: Una moneta da 5 cent.

CI RACCONTI DI QUESTA MONETINA O È UN SEGRETO?

JIGGY: No, si può dire. Era in macchina di Alberto. Perché siamo in cinque e siamo partiti da zero, dalla nada, street ghetto, you know? Dal niente siamo arrivati fin qua e speriamo di andare oltre.

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