Eravamo io Ron Arad, Philippe Starck, Marcel Wanders, Ettore Sottsass e Marina Abramovic. E poi c’erano anche Vanessa Beecroft, Alighiero Boetti, Damien Hirst, Robert Indiana, Anish Kapoor, Piero Manzoni, Takashi Murakami, Marc Quinn e Arnaldo Pomodoro. Stavamo trascorrendo un bellissimo soggiorno presso il Byblos Art Hotel Villa Amistà.
Cioè io ero ospite e loro permanenti presenze di quello che può considerarsi un inimitabile hotel-museo d’arte contemporanea e design.
Sul filo conduttore dell’arte e della sua bellezza, godevamo dell’eccellenza culinaria del Ristorante Amistà 33, ripercorrendo il tema della grande cucina italiana guidati dalla mano solida e dall’esperienza dello chef Marco Perez. Fiore all’occhiello del suo percorso gastronomico il menu Magia – presentatoci in anteprima – dove tra divertenti suggestioni che rimandano al mondo delle favole e intriganti accostamenti, realizza la sua estasi gourmet.
ll fagiolo magico, l’uovo d’oro e l’ostrica (crema di fagioli, ostrica, uovo e oro), Barbablù e Barbabietola, e la seppia innamorata (risotto e barbabietola, una seppia in rosa e una seppia in blu) e Alice…eat me (biscotto ai lamponi e cioccolato) tra i piatti più “magici”, ça va sans dire, della degustazione.
Ornella Vanoni nazionale mi avrebbe invidiato tantissimo.
Amistà 33 @ Byblos Art Hotel Villa Amistà
Via Cedrare, 78, Corrubbio di Negarine
Verona