Cosimo Argentina e Le Tre Resurrezioni di Sisisfo Re, fantascienza d’autore.

Cosimo Argentina e Le Tre Resurrezioni di Sisisfo Re, fantascienza d'autore.

Oggi ci sono due tipologie di libri che possiamo leggere: libri alla buona, tranquilli, lineari, scritti per farti passare il tempo, un po’ come quando mangi la pizza d’asporto sul divano, guardando qualche programma varietà.

Cosimo Argentina e Le Tre Resurrezioni di Sisisfo Re, fantascienza d'autore.

Poi, dall’altra parte della barricata, abbiamo i libri che fanno ancora Letteratura, di quella Maestosa. Quella letteratura che ti fa emozionare, ti fa sciogliere e apre nuove prospettive allucinogene sul mondo. Storie umane, di vittoria, di morte e amore (alla fine c’è sempre quello, in mezzo); storie che pur inventate ti mantengono alta l’attenzione verso la trama.

Il libro recensito quì appartiene alla seconda genia, alla Letteratura pesante, artiglieria campale messa su inchiostro: stiamo parlando di “Le Tre Resurrezioni di Sisifo Re” (Meridiano Zero), ultimo romanzo di Cosimo Argentina, narratore classe 1963, uno dei pesi massimi della letteratura italiana. Forse il miglior scrittore vivente della nazione. Uno che non ha mai partecipato al premio Strega, e questo dovrebbe essere indicativo della sua grandezza.

Di base, sarebbe un romanzo fantascientifico. Siamo in una megalopoli da 40milioni di abitanti, Apuleia. C’è una guerra civile in corso. Crocifissioni casuali, donne sventrate, sensazione di terra che viene inghiottita da una maledizione degli dei. Il tiranno è stato lapidato. I suoi figli ed eredi, invece di fare cosca e riprendere il controllo dittatoriale, preferiscono scannarsi reciprocamente per il dominio.

Ma alla fine lo sfondo futuristico è una scusa, dato che i due protagonisti potrebbero essere dei ganzi personaggi della Los Angeles nera di Ellroy.

Sisifo Re, un clown dalle capacità cognitive immense affetto da narcolessia (spiegato semplice: non riesce a mettere insieme una frase per intero), è accompagnato dal fido fottuto irlandese Oscar Orano. Sono incaricati da una bellafemmina di scoprire l’assassino del marito. Un assassino che ancora non si è palesato, però. Si sa, la fantascienza permette sbalzi spaziotemporali.

Ci si potrà chiedere cos’ha di eccezionale questo romanzo per definirlo letteratura impegnata, tosta e tesa.

Beh, la scrittura in sé del libro è ineccepibile. Lo stile di Argentina non si può paragonare ad altri scrittori, ma solo ad altri genialoidi. Leggere Argentina è come guardar giocare un pallone d’oro. Argentina è l’Ibrahimovic della letteratura: i suoi grandi colpi sono sempre diversi. Le sue frasi sono da sottolineare e tatuarsele sul petto, tra i capezzoli. Non segna solo di collo, ma di tacco, testa, a giro, dribbling secco, punizione… è completo.

E poi i personaggi che incontrerete sono una meraviglia. C’è Dedalo, un angelo caduto che pur di endovenarsi eroina e acidi fa prostituire la sua compagna, Nina. Wolfango, un pazzo dalle gengive che sanguinano, vuole vendicare i torti del suo amore e perciò commetterà azioni da necrosi e autopsia. Le scene di violenza sadica, eppure così naturale. C’è il professor Zoro, un’istituzione della criminologia lombrosiana, che vive in un obitorio assieme ad un nano necrofilo.

Ma sono tutte cazzate.

Il fatto è che stiamo parlando di un grandissimo romanzo, un’opera d’arte vera e propria.

Dunque va letta e basta, senza troppe esitazioni.

Oggi, come si diceva su, la letteratura è abbastanza ridicola. Normale che la gente legga poco, se i titoli e gli autori di punta sono i finalisti di Strega e Campiello. Qualità livellata sulla merda.

Per fortuna esiste un funambolo come Argentina, che ridà fiducia nel pianeta narrativo Italia.

Le Tre Resurrezioni di Sisifo Re: approvate e garantite.

info: Meridiana Zero

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