Free Winona

Avevo 20 anni.
Ero all’università già da un anno ma facevo fatica ad uscire dalle solite dinamiche adolescenziali, così ci diedi un taglio.

Come tutte le rappresentati del sesso ostile credevo davvero che un taglio di capelli fosse più che un dispendio sproporzionato di risorse economiche.

Pensavo che, come una sorta di antico rituale, il cambio di chioma simboleggiasse un cambiamento anche nel proprio essere.
Un po’ come quando mi convinco che basta la mera iscrizione in palestra per dimagrire, considerando poi la frequentazione della stessa del tutto superflua.

Nel bel mezzo di questa tempesta emotiva, alimentata come benzina sul fuoco da vagonate di film generazionali e musica deprimente, decisi che il pixie cut di Winona Ryder sarebbe stato perfetto per trasformarmi in una nuova ribelle e affascinante me.

Non starò qui a spiegare il totale fallimento della mia teoria.


Le uniche cose che ottenni furono delle orecchie congelate e un buffo aspetto da folletto del bosco. Non uscii di casa per mesi.
Decisamente nulla a che vedere con l’intrigante look un po’ mannish di Susanna in “Ragazze Interrotte”.

Ma in fondo non ero altro che una delle tante ragazzine che sognavano di riuscire a emanare almeno un barlume del fascino da bella e dannata della Winona degli anni 90.

Lei, la rebel teen con il chiodo di pelle e i capelli arruffati, che sorridente posa per i fotografi appoggiandosi al braccio del suo equivalente maschile Johnny Depp. Lei che mi ha insegnato che una camicia da uomo può essere molto più sexy di una mini inguinale e un completo oversize più elegante di un tubino aderente.


La stralunata ragazzina dark che che con il suo pallore da biancaneve mi ha fatto credere, anche se per poco, che essere una adolescente problematica potesse essere cool.
Oggi quella ragazzina compie 46 anni. Quarantasei anni non sono poi tanti. Ricky Martin ha 46 anni e puntuale, ogni estate torna ad ancheggiare sulle spiagge di tutto il mondo.
Eppure faccio fatica ad immaginarmi una Winona adulta. Nonostante i suoi innumerevoli ritorni sul grande schermo, nonostante la sua ineccepibile performance in Stranger Things per me è come se non fosse più la stessa persona.

La Winona Ryder che conosco io è sempre lì, negli anni 90, con i suo cipiglio da finta brava ragazza e le sue t-shirt indossate senza reggiseno.
A dimostrare al mondo che il vero fascino sta semplicemente nel fregarsene di essere affascinanti.

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