Intervista a Luca Bacherotti: Asics è pronta a conquistare il mercato europeo

AsicsTiger, intervista a Luca Bacherotti
AsicsTiger, intervista a Luca Bacherotti

Al Pitti di Firenze abbiamo incontrato anche Luca Bacherotti, oltre che Emis Killa, per parlare di Asics, della politica del marchio e degli obiettivi futuri. E poi adesso so come fanno i gel delle scarpe, più o meno.

Finisco la chiacchierata con il rapper di Milano, Emis, ovvio, e vedo Luca Bacherotti, l’Amministratore Delegato di Asics, colui che può rispondere alle mie domande. È impegnato con i visitatori, sta spiegando le qualità del brand e poi sento che a breve apriranno una nuova sede ma non riesco a capire dove. Saluta tutti, si gira e inizia l’intervista:

Partiamo dalla nuova sede.

In contemporanea con Parigi e Barcellona, inaugureremo questa nuova sede milanese. Sono circa mille metri quadrati in Via Morimondo, 26. Dove un importante studio di architettura milanese, che ancora non posso rendere noto, sta lavorando per elaborare il progetto ma presto potrò scoprire le carte. Questa nuova sede ha molti punti in comune con le sedi di Barcellona e Parigi ma cercheremo di mantenere qualche caratteristica stilistica italiana.

Quali sono le novità della nuova linea che avete portato qui al Pitti Uomo?

Questa nuova linea nasce da un lavoro davvero duro. Di fatto nasce nel 2015. Molte delle scarpe che vedete qui hanno fatto le Olimpiadi in qualche caso. Il nostro archivio, la nostra linea, è sempre in aggiornamento ma non dimentica il passato e teniamo, come punto di forza, scarpe che hanno fatto la storia. Da lì poi ovviamente facciamo sviluppo, tenendo conto delle caratteristiche di comodità che Asics garantisce, senza, ovviamente, dimenticare il look e la bellezza della scarpa.

Mi può spiegare tecnicamente come viene creato il gel della scarpa?

Qui dobbiamo dividere i due mondi: lifestyle e performance. Un’anima di gel inserita all’interno di una schiuma che ha delle caratteristiche di un certo tipo, ne diventa il cuore. Per capire la reattività di queste suole, vengono testate con delle prove speciali. Cioè molto grossolanamente, viene schiacciata la suola di gel per un tot di tempo e una volta che si toglie il peso si calcola il tempo di reazione del gel per tornare alla forma originale. E attraverso dei calcoli, degli algoritmi, è possibile capire per quale persona è utile quel tipo di scarpa.

AsicsTiger
AsicsTiger

E quanto tempo ci vuole per fare una scarpa nuova? Dallo studio del gel alla produzione vera e propria.

Tantissimo, tantissimo. Partiamo dal fatto che siamo l’unica azienda ad avere un istituto di ricerca e sviluppo a Kobe in Giappone. In questo laboratorio lavorano 90 persone, esperti, chimici e specialisti. Ti sembra di entrare in un laboratorio di James Bond. Davvero, è strabiliante. Mediamente, tornando alla domanda, passa almeno un anno per calcolare e realizzare la nuova scarpa. Per spiegarti, nel laboratorio hanno già quasi concluso lo studio di quella nuova e stanno già lavorando a quelle per i prossimi anni. È un ciclo continuo, dove devi necessariamente anticipare i tempi.

Qual è, se esiste, il margine di errore di una scarpa? Quanto è sottile la linea che separa una scarpa performante da una scadente?

Il margine di errore è bassissimo, almeno per noi. Perché i test che vengono fatti sono precisi al millimetro. Noi non abbiamo mai avuti di questi problemi ma il margine è giusto tenerlo in considerazione. Si può avere un problema sulla tomaia, sull’imbottitura, su una linguetta ma non su una parte tecnica della scarpa, cioè quella parte che fa davvero la differenza. Quindi partendo da questi presupposti anche la scarpa lifestyle dev’essere comoda. Io spesso uso scarpe da running perché l’importante è non avere male ai piedi che poi da fastidio alla schiena eccetera.

Ma quindi non avete un target definito.

Esatto. È da qualche tempo che non abbiamo più un target definito sull’età ma abbiamo un target definito sulle attitudini: corridore amatoriale, persona attiva, chi preferisce camminare comodamente, maratoneta eccetera.

AsicsTiger_Pitti
AsicsTiger_Pitti

Quali sono gli obiettivi per i prossimi anni?

Nell’immediato futuro l’obiettivo è quello di avere una distribuzione equa e controllata in tutta Europa. Noi abbiamo la pretesa di posizionare il prodotto laddove il cliente andrà a comprarlo. Quindi riteniamo che nel corso dei prossimi 5 anni cambierà e si ridurrà e quindi bisogna essere posizionati nel miglior modo possibile per catturare l’attenzione del cliente già interessato all’acquisto non il cliente ipotetico.

Come mai avete scelto Emis Killa come ambasciatore di Asics?

Perché parla a un consumatore trasversale. Sono convinto, e siamo convinti, che quello che fa non sia diretto solo a ragazzi che amano il rap o i tatuaggi. Secondo noi il pubblico che conosce Emis Killa è molto più ampio e adulto, oltre che quello dei giovani. Inoltre passa dei messaggi molto positivi.

Chiudo chiedendoti qual è il feedback che avete ricevuto al Pitti?

Davvero ottimo. Ci aspettavamo un buon risultato ma non così tanto. Abbiamo avuto un feedback molto bello e interessante anche da visitatori stranieri e questo ci permette di continuare a lavorare e ci fa capire che stiamo andando nella direzione giusta.

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