MILANO MODA UOMO FW2019-20 M1992 E IL BRITPOP POST INTERNET DI DORIAN

A tagliare il nastro di questa povera e a tratti triste Milano Fashion Week è Dorian Tarantini con la sua M1992

che porta la moda a riflettere su un periodo che deve ancora arrivare ma che già da molti viene definito Epoca post internet, partendo da un momento esatto della cultura musicale: il britpop.

In passerella quindi arriva un modo di essere più che un modo di vestire, forse alcuni ricordi di questo designer che prima era dj e ricercatore musicale e che ora prova a parlar di moda senza alcuna paura. 

A guardar bene in scena ci sono reinterpretazioni di personaggi della musica di allora, tra cui Liam e Noel Gallagher degli Oasis o il front man dei Blur, Damon Albarn.

In sintonia con il passato glorioso della location, la sala eventi dell’Hotel Principe di Savoia, Tarantini ha combinato le referenze britanniche con una sensibilità sartoriale italiana, mischiando la linea di abiti sartoriali con giacche leggermente squadrate e pantaloni a zampa alla caviglia.

Ad arricchire la collezione le collabo con Adidas, in passerella c’erano le famose Gazzelle, datate 1966 e le Harrinton Jacket di Barracuta apparse per la prima volta nel 1937.

E ancora le stampe con le foto dei Bobby di Londra, il tessuto Alcantara, i cotoni spalmati e cerati, il jeans ecologico di Isko Denim.

Ora, forse, i ragazzini che comprano e rivendono vestiti a prezzi più grandi di loro, che già da stamattina erano in fila al White Street Market, copia in piccolo del Bread&Butter, non sanno bene di cosa stia parlando, ed è per questo che esistono i libri di storia. 

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