Mecna e il principio di Archimede – Intervista

Lungomare Paranoia è il nuovo disco di Mecna, uscito a sorpresa di notte, dopo mesi di teasing sui social.
Mecna fotografato da Mattia Buffoli

Qualche notte fa è uscito a sorpresa Lungomare Paranoia, il nuovo disco di Mecna. Siamo riusciti ad incrociarlo  su di un lungomare con la sua originalità, in un album che tutti aspettavano dopo che ci ha congelato per mesi sopratutto sui social network.

Camminiamo insieme, raccontaci cosa è successo nel mentre, cosa ti ha spinto a finire su di un lungomare con la paranoia? Dopo l’ultimo disco e dopo aver concluso il tour che si può dire essere andato super bene, mi sono scollegato dai vari social, sono tornato nella mia dimensione di tranquillità. Ero contento di poter scrivere ancora e di portarlo fare senza che tutto ciò che era successo l’anno prima mi costringesse a scrivere stronzate. Quindi niente, ho vissuto la mia vita come cerco di fare sempre e per come sono io, è matematico che finisca in montagna, in Norvegia o su di un lungomare d’inverno, quando gli altri non ci vanno.

Cos’è accaduto nel Macro Beats Studio in questi mesi mentre componevi il disco? Come sono nati i pezzi? I pezzi li ho composti tutti a casa, io non sono uno di quelli che va in studio a scrivere. Ci vado solo per mettere in bella ciò che faccio nella mia stanza. Però poi si finisce sempre per prendere delle decisioni importanti in studio, quindi è fondamentale.

C’è stato un momento in particolare, che ti ha fatto capire che questo disco è quello che serviva a te stesso ed al tuo io come artista? Da dentro io i dischi li vivo tutti in maniera molto simile. Solo quando escono poi riesco a capire se ho fatto male, bene o benissimo. Diciamo che tutte le canzoni mi servono, mi fanno stare meglio, mi coinvolgono in ogni fase, dalla scelta delle basi alla scrittura, alla parte creativa della registrazione. Questo disco è ancora più personale, ma me ne sono accorto alla fine, non l’ho voluto, è successo.

Se tu dovessi racchiudere il tuo disco in una foto come sarebbe? Già. E’ la copertina.

Hai sempre avuto un attenzione particolare sulla scelta delle produzioni e dei produttori che poi formeranno lo scheletro dei tuoi progetti. C’é sempre molta ricerca nel tuo suono, come hai trovato il producer francese Nude e come è nata questa collaborazione? Ogni giorno mi fiondo su Spotify e Soundcloud alla ricerca di cose belle che non conoscevo. Un giorno non ricordo come sono finito sul profilo Spotify di questo Nude ed ho sentito “Broke”, una strumentale del suo EP. Quando l’ho sentita ho subito pensato che nessuno mi avrebbe mai passato un beat così e che era perfetto per scrivere quello che volevo raccontare in quel momento. Ci ho scritto, registrato e poi ho cercato di contattarlo. Fortunatamente sia lui che la sua etichetta hanno accettato di darmi questo beat per il mio disco.

Regalaci un gossip interno solo per gli “addetti ai lavori” Nella fase iniziale della composizione, mi ero sentito con I Cani per poter fare un pezzo assieme. Dovevamo vederci a Roma, poi il mio disco ha preso una dimensione tutta sua e la cosa è sfumata.

Cosa dobbiamo aspettarci dal tour di Mecna? «Niente. Un sacco di Figa»

Lungomare Paranoia è il nuovo disco di Mecna, uscito a sorpresa di notte, dopo mesi di teasing sui social.

L’Auto-Tune è molto presente all’interno del disco ed è una scelta molto più marcata rispetto al passato, perché? Perché spacca.

Un album che sia l’alter ego del tuo disco? Spero non ci sia. Però ecco, tutti quei dischi che non si preoccupano di essere “pesanti” perché cercano di essere sinceri.

Nessuno ci legge e nessuno ci ascolta, in confidenza che ne pensi della TRAP? No no, ma possono ascoltare. A me piace un sacco, ovviamente ne ascolto parecchia da tempo e da quando è approdata in Italia la seguo con interesse, come tutto quello che succede nel mondo della musica.

Questo è un fenomeno che triplica se non di più i numeri che fanno anche artisti come ad esempio Calcutta Sono dei ragazzi che sanno di poter scardinare tutti i paletti che ci sono sempre stati nella scena hip-hop ed in larga scala nella musica. Fanno un po’ il cazzo che gli pare, e questo mi piace molto.

Esiste una linea sottile che divide Corrado da Mecna? No, a parte quando.. No, anzi, no.

Blue Nox era un legame non soltanto un logo, cos’è successo? Nulla, la vita. Non è successo nulla, semplicemente credo che un progetto per rimanere in piedi ha bisogno di energia costante che forse nessuno di noi ha avuto fino in fondo, ma lo dico con la consapevolezza che va bene così.

Qual’è il pezzo del disco a cui sei più legato e quello che magari hai registrato ma che non hai inserito nell’album? Non ho scritto altri pezzi che non sono finiti nel disco, ma sono sicuramente molto legato a “Buon compleanno” perchè sono riuscito ad esprimere dei concetti che mi riesce difficile esprimere senza la musica. Quando l’ho finito di scrivere, ho pensato “cazzo, figata!”.

Il 18 febbraio ci sarà la prima data del tour, siccome non vediamo l’ora di rivederti sul palco, puoi regalarci un piccolo spoiler? cosa dobbiamo aspettarci? Un sacco di figa nel pubblico.

Quindi ci vediamo sotto al palco quando hai finito? cit. Mannaggia a me e quando ho scritto sta barra.

Grazie di tutto, a presto. 

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