URBAN #137 is out! The Fluid Issue, scaricalo qui:

Come è nato l'ultimo numero di Urban? A caso. O meglio, a caos. Come sempre, dai, inutile tirarsela.

Come è nato l’ultimo numero di Urban? A caso. O meglio, a caos.

Come sempre, dai, inutile tirarsela.

È partito tutto da una suggestione. La società e la cultura hanno sempre fatto in modo che fossimo una e una sola persona, con una moglie, una famiglia, un lavoro e un sesso. E noi stessi, ovviamente, ce lo siamo autoimposti. Ma poi abbiamo scoperto che non è così, non è mai stato così. C’è gente (anche nota) che per la sofferenza provocata dal non riuscire a stare dentro a una sola persona c’è stata male, ma male davvero. Ci sono amanti, ci sono storie extra, il mondo insomma è pieno di contraddizioni.

E quindi? Oramai è chiaro: io con te sono una persona, con lei un’altra, con lui un’altra ancora e cambiare faccia, espressione, opinioni, idee è all’ordine del giorno o del minuto. Perché allora fare finta di niente?

La tecnologia e la moda, per esempio, non stanno abbattendo barriere? Lo fanno da sempre, no?

Walt Whitman diceva:  io mi contraddico, contengo moltitudini.

Ed ecco che è nato The Fluid Issue. Il numero sulla fluidità.

Dentro spicca il servizio moda di Francesco Casarotto. Lo stesso modello impersonifica un personaggio diverso ogni pagina. È una bomba. Il miglior shooting moda mai uscito su Urban, da quando ci ho messo le mani. I testi dello scrittore Enrico Dal Buono raccontano le diverse personalità dei personaggi. Che sono otto ma sono sempre lo stesso.

L’editoriale è la lettera che ho scritto agli studenti dell’Accademia di Comunicazione per salutarli dopo il corso di Scrittura che ho tenuto. Si intitola Portate tempesta, cercate la pace. La lettera si chiude con la citazione di Whitman e l’imprecazione: fanculo i binari unici.

Poi c’è il portfolio di Venice Beach di Federico Guida e l’opera di El Gato Chimney. Altre bombe.

Menzione d’onore ai brand che hanno creduto a Urban ancora una volta. Ne cito tre. Il primo è Timberland. La cover di questo numero è la cover più bella mai vista. Bravo ancora Francesco e bravo anche il fotografo Alessio Beretta e tutto lo staff che ci ha lavorato. Ma trovare professionisti e brand che credono nella tua creatività e la appoggiano è una soddisfazione mica male. È successa la stessa cosa con Asics e sta succedendo con S. Bernardo. Con S. Bernardo il discorso è molto più ampio, tutto ciò che vedrete in giro (carta stampata, eventi, tv, web) di S. Bernardo è roba nostra. Perché Urban è il primo magazine che cura tutta la creatività di un brand. A breve vi diremo di più.

E a breve vi diremo cosa succede al Salone del Mobile.

fanculo i binari unici.

Contraddicetevi.

portate tempesta. cercate la pace

Urban 137 is in Town!

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