CHRISTINE AND THE QUEENS: DOVE CI SARÀ UN CAOS ACCOGLIENTE, MI TROVERETE Lì NEI PARAGGI

SUL BRACCIO HA UN TATUAGGIO CHE DICE: «WE ACCEPT YOU». HÉLOÏSE LETISSIER IN ARTE CHRISTINE AND THE QUEENS E’ ARRIVATA ANCHE IN ITALIA, PER LEI L’AMORE NON HA GENERE, È UNA FORZA VIOLENTA E SORPRENDENTE: «MI HA AIUTATO A ESPLORARE LA MIA IDENTITÀ. NON PUÒ ESSERE DEFINITO NÉ CONTROLATO. TUTTA L’UMANITÀ DOVREBBE PROVARE UN’ESPERIENZA SIMILE».

maxresdefaultCHRISTINE AND THE QUEENS NON È UNA SEMPLICE CANTANTE, E’ UNA PERFORMER, HA STUDIATO RECITAZIONE A LIONE E SUCCESSIVAMENTE A LONDRA DOVE HA COMINCIATO A ESIBIRSI A SOHO INSIEME A TRE CORISTE DRAG QUEEN, DA QUI IL SUO NOME D’ARTE. DAL VIVO LA SUA DANZA, L’ESPRESSIVITÀ FACCIALE E LA SUA VOCE POTENTE CREANO QUEL RARO CARISMA DA CUI SI FATICA A DISTOGLIERE GLI OCCHI DI DOSSO, È SANGUIGNA COME UNA COREOGRAFIA DI PINA BAUSCH, MAGNETICA COME MICHAEL JACKSON E CARISMATICA QUANTO UNA GIOVANE PATTY SMITH, TUTTI SUOI AMORI DICHIARATI. LA SUA MUSICA? POP CONTEMPORANEO. ABBIAMO ATTESO UN POCO MA IL SUO DEBUTTO CHALEUR HUMAINE È USCITO ANCHE IN ITALIA E FINALMENTE HO IL PRETESTO PER PARLARE CON LEI.

 

COMINCIO LEVANDOMI UNA CURIOSITÀ, DANZI IN UN MODO MAGNETICO, I TUOI MOVIMENTI SONO ENERGICI ED ESPRESSIVI. QUANDO HAI COMINCIATO A BALLARE E QUANTO DEL TUO TEMPO QUOTIDIANO DEDICHI ALLA DANZA?

Ballo da sempre, ho preso lezioni di danza classica molto giovane, poi jazz e contemporanea e quando ho creato
il personaggio di Christine sapevo che avrebbe dovuto ballare perché per me la danza è incentrata sulla condivisione delle emozioni e di un’estetica, ballare ti libera anche dalla paura d’essere giudicato dagli altri. Ho la fortuna di ballare con un gruppo di ballerini professionisti che mi seguono ovunque vada e con un coreografo che mi permette di mettermi alla prova e di avere ogni volta un nuovo vocabolario con cui giocare. Seppur il mio show sembri tutto costruito in realtà c’è molta improvvisazione, perché mi piace lavorare lasciando spazio alle imperfezioni, sono loro a rendere diversa ogni performance. La danza mi permette di sperimentare qualsiasi cosa mi passi per la testa, oggi ballo tutti i giorni e non posso più farne a meno.

NELLA COPERTINA DEL TUO ALBUM CHALOUR HUMAINE TIENI IN MANO UN MAZZO DI FIORI, ANCHE DAL VIVO LANCI UN BOUQUET SUL PUBBLICO. LA PRIMA VOLTA CHE HO VISTO QUEST’IMMAGINE HO PENSATO A MORRISSEY MA POI ASCOLTANDO LA TUA MUSICA PENSO SIA PIÙ UN MESSAGGIO ROMANTICO. COSA SIGNIFICA PER TE IL MAZZO DI FIORI?

christine-and-the-queens-chaleur-humaineCi sono diverse storie che circolano riguardo al mio mazzo di fiori: Christine sta per sposarsi? Va a un funerale? Sta aspettando qualcuno? La verità è che mi piace lasciare a ciascuno la sua interpretazione, io lancio degli indizi ma poi tocca a chi mi ascolta costruire la sua storia. Ho scoperto solo in seguito la musica di Morrissey e la sua passione per i fiori e ci sto ancora nuotando dentro. E’ un riferimento involontario che però mi rende felice. Morrissey li utilizzava come organi ambigui, sessuali o anche morenti, è una visione che sento mia, a cui mi relaziono facilmente. I fiori sono fragili ma colorati, erotici e naive, contraddizioni molto queer. Anche Jean Genet, che è il mio scrittore preferito utilizzava spesso un’iconografia floreale.

LA TUA ESTETICA ERA GENDERLESS PRIMA CHE CI TRAVOLGESSE IL FASHION TREND; COSA VUOI COMUNICARE ALLE PERSONE?

Un senso di libertà, credo. Sono stata ispirata dalla cultura queer, gente, scrittori, performer, perché mi hanno aiutato a esplorare la mia identità come qualcosa che non può essere ne definita ne controllata, mi piacerebbe se tutta l’umanità provasse un’esperienza simile. Ti libera da ogni pregiudizio, sia esso persistente o inibitore, e ti aiuta a guardare gli altri con più leggerezza e accoglienza. Accet- tando le tue differenze, il modo in cui accetti gli altri sarà sicuramente differente. E’ come il femminismo: liberando le donne dagli stereotipi liberi anche l’uomo, tutti vincono se li tiri fuori dalla scatola o dalla categoria in cui sono rinchiusi. La lotta è trasversale.

QUESTO NUMERO DI URBAN HA COME TEMA L’AMORE
NEL 2016. AMORE È UNA PAROLA CHE SI SPOSA PERFETTAMENTE CON TE DATO CHE HAI ATTUATO UNA PROPAGANDA DEDITA ALL’AMORE LIBERO, ANCHE PER NOI L’AMORE NON HA GENERE, QUAL È IL TUO PUNTO DI VISTA ?

imageHaha! Quello che dici è incredibile, grazie, significa molto per me essere riuscita a trasmetterti questo. L’amore non ha genere, non potrei essere più d’accordo, l’amore è una forza che spesso rivela quanto il genere sia una costruzione. Quel che intendo è che non penso mai alla mia identità come a qualcosa di costruito che in qualche modo possa essere piegata; da teenager mi sono innamorata di una ragazza e per la prima volta mi sono trovata fuori dalla mia comfort zone. Questa sensazione mi ha fatto mettere in discussione la mia normalità perché a un certo punto per la società facevo parte di una categoria diversa. Questo è successo a causa dell’amore, questa forza misteriosa, violenta e sorprendente. Quindi cosa posso dirti? Fin che esisterà l’amore come metodo per creare un caos accogliente, mi troverete lì nei paraggi.

QUAL E’ LA FRASE CHE DICI PIÙ SPESSO?
Une excellente suite d’appétit (Goditi il resto del pasto). Funzio- na in ogni situazione, che sia un addio, un saluto, una risposta cinica, una nota di disperazione o una risata senza senso.

Written By
More from Redazione

Il vangelo fotografico di Paolo Cenciarelli

VANGELO, è il dissacrante libro fotografico di Paolo Cenciarelli. Il suo lavoro...
Read More

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

quattro × uno =