LASCIATI ANDARE A CMQMARTINA

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cmqemartina a solo vent'anni e un'attitudine elettronica in cui sonorità coinvolgenti e techno, incontrano un delicato cantautorato espresso in elegante italiano.

Album o disco? In questo caso, sicuramente DISCO. Ecco il primo full length di cmqmartina, uscito in pieno coronavirus il 28 febbraio 2020 per La Clinica Dischi.

Lei ha solo vent’anni e un’attitudine elettronica in cui sonorità coinvolgenti e vagamente techno, impreziosite dalla ricerca sonora di Matteo Brioschi, incontrano un delicato cantautorato espresso in elegante italiano.

Dopo il felice esordio con Lasciami Andare!, brano entrato nelle playlist Indie Italia, Viral 50 – Italia e Scuola Indie di Spotify e video Just Discovered per MTV New Generation, il singolo Carne Per Cani, che ha accompagnato un lungo primo tour autunnale nei club in apertura ai Rovere, Lago Blu e L’Esatto Momento, ecco DISCO, il primo album ufficiale di cmqmartina.

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DISCO è l’album di debutto di cmqemartina
Sei molto giovane ma hai una bella penna e “Lasciami Andare!” si può considerare una hit. I tuoi testi sono autobiografici? Per esempio. Tua madre davvero non ti ha visto quando avevi la faccia per terra (cit. dal singolo)?
Sono cresciuta con i cantautori e ho cercato di assorbirne l’essenza. Non sono e non sarò mai brava come De Gregori o Mia Martini, ma mi piace scrivere. Tutti i pezzi del mio primo disco (meno La prima cosa bella, cover di Nicola di Bari), sono autobiografici e raccontano delle cose che ho fatto e di come le ho vissute, parlano delle persone che ho amato e che ho odiato e della concezione che ho di me stessa.
Mi sono capita un po’ di più mentre costruivo questo disco. Ho capito tanto e mi sono perdonata cose che avevo lasciato sospese. Non a caso la prima canzone che ho pubblicato parla di mia madre, elemento fondamentale nella mia vita, tanto odiato quanto amato. E’ sempre stato un rapporto burrascoso, 20 anni da sole in casa a sbattere porte e a tirare lo sciacquone mentre l’altra faceva la doccia, per dispetto. Ma è tutto okay, è che siamo simili e ci scontriamo, è naturale. Non mi ha visto quando avevo la faccia per terra perchè probabilmente ero chiusa in cameretta nascosta come un ratto, cosa che ho sempre fatto per evitare di parlarle di me.
Cmq piaci. Radio Deejay ti passa, i Rovere ti portano in tour. Cosa pensi abbia colpito, credo fin da subito, della tua musica?
Onestamente non ne sono ancora tanto sicura, sono ancora tutta frastornata da quello che mi sta succedendo. Credo che questo genere di musica in Italia lo stiano facendo in molto pochi, quindi innanzitutto mi gioco la carta (semi) novità. Il metodo di scrittura, che cela tutto il mio mondo e tutta la mia anima, è fatto di frasi e immagini molto semplici, a volte sintetiche: è facile immedesimarsi nel racconto o trovare una parola al quale si è legati e che riporta a galla situazioni passate. E poi con tutta questa musica che dice un sacco di cose è l’ora di ballare.
La definizione di “piccola Cosmo” pensi calzi? Se dovessi riferirti a un’altra ragazza del panorama italiano che si dedica all’elettronica, di chi parleresti?
Non è la prima volta che mi danno della “piccola Cosmo”!! Insomma, non amo i paragoni, tuttavia non posso negare che c’è una somiglianza per quanto riguarda alcuni suoni ma io credo che ogni artista costruisca il suo lavoro in modo differente, in base al suo carattere e in base al suo stato d’animo e che sia un po’ riduttivo fare questi paragoni, anche se capisco che sia necessario per dare un riferimento soprattutto nel mio caso di cantante emergente. Comunque quello della musica elettronica è un mondo immenso, in Italia abbiamo LIM, nome d’arte di Sofia Gallotti che ha un progetto elettronico fighissimo in cui però canta in inglese, ed Emanuelle che al contrario è americana (credo) ma fa dei pezzi paurosi in italiano.
Quali sono state le tue muse ispiratrici? 
Di muse ispiratrici ne ho e ne ho avute diverse, dipende dal periodo che sto passando o che ho passato: da Elisa fata madre della musica femminile, ad Avril Lavigne; da Laura Pausini a Britney Spears.
“cmqmartina nasce con Matteo Brioschi”. Cosa fa lui con e per te? E anche se non ti chiederemo del suo rapporto con Morgan, vorremmo chiederti: cosa ci faceva Matteo a Sanremo?
Il progetto nasce con Matteo Brioschi che oltre ad essere il produttore di DISCO è anche mio amico da tanti anni. Ricordo quando mi chiedeva sempre di provare a lavorare a qualcosa insieme, io pigra e ignara della nostra potenzialità insieme gli dicevo no. Poi un giorno per caso è nato un pezzo che agli altri sembrava okay e con l’appoggio di un’etichetta discografica (La Clinica Dischi) abbiamo lavorato a un intero disco. Ogni pezzo è costruito insieme: mentre lui fa la base io ci scrivo una bozza di testo e poi definiamo il tutto.
Matteo i primi di febbraio era a Sanremo con Morgan perchè si sa che lì c’è un bel mare, no? Per non parlare del centro storico, piccolo ma caratteristico!
Quanti anni hai e cosa ti aspetti da qui a due anni, per la tua musica?
Sono nel pieno dei miei vent’anni e mi sento fortunata per questo. Sono super giovane, è vero. Ma me la vivo come una carta a mio favore: ho tempo per sbagliare, migliorare, crescere e cambiare. Da qui a due anni, oddio, non saprei. Mi auguro il meglio, onestamente: ma magari cadrò in rovina, chi lo sa? Non mi faccio troppi programmi di solito.
La tua carriera comincia e finiamo tutti chiusi in casa. Come passi il tempo, ora che avresti dovuto essere in tour?Lo vivi come un momento da dedicare alla composizione?
Guarda, non me ne parlare, che disastro. Ma è giusto così, le misure precauzionali sono necessarie. Vivo in una casupola molto bella in mezzo ai monti sopra La Spezia, in un paesino da pochi abitanti, quasi 200, quasi tutti anziani. Qui c’è tanto verde, si respira meglio e c’è tanta pace. Tra l’altro ho la fortuna di vivere con un bravissimo musicista e stiamo sperimentando, preparando una live session per questi giorni in casa e suonando tanto. Dormo molto, preparo torte, mi dedico finalmente a finire l’interminabile quanto adorabile Gossip Girl. Non potrei desiderare di meglio. A parte il mio tour :(.
Ci racconti un po’ il tuo look? Colori, abbinamenti, motivi.
Il mio look dipende dai giorni. La maggior parte delle volte però mi sento un pò anni ‘90, con i jeans a palazzo, le scarpe con il platform alto – tipo buffalo o anfibi – e i top corti che lasciano lo spazio per l’ombelico. Avevo anche il piercing a completare l’outfit ma ha fatto una brutta fine. Mi piace l’eye-liner grosso, ormai fa parte della mia routine quotidiana disegnarmi con un pennarello una grossa linea nera attorno agli occhi. Mi fa sentire protetta. Per il resto dipende, ho una marea di vestiti, solitamente spendo tutti i soldi che ho per loro, e li compro sopratutto nei negozi dell’usato o vintage dove trovo delle vere e proprie perle.
Lasciaci un invito a stare in casa, ma fallo con creatività. Così che tutti possiamo crederci un po’ di più.
Ehi è importante stare a casa! Al di là che sia un dovere e una questione di rispetto per chi non ha la possibilità di sopportare o superare questo virus, chi di voi non ha ore di sonno e serie tv da recuperare? Questo è il momento di riposare, di pensare alle cose e alle persone che contano davvero e di volersi bene prendendosi cura del proprio corpo e della propria mente. E’ anche una rottura, lo so, ma tanto vale ottimizzare il tempo, è inutile tenere il broncio.
Grazie non vediamo l’ora di vedere cmqmartina dal vivo. 

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