MILANO FASHION WEEK FOR DUMMIES

Non capirne niente di moda e andare in giro per la Milano Fashion Week in tuta e sudata a scattare foto per capire l’inesorabile distanza tra Chiara Ferragni e quelli che invece si vestono con piume fluo e simil maschere di Batman

Ho fatto un tour delle sfilate della Milano Fashion Week con la consapevolezza di non capirne nulla ma con la voglia di scoprire perché tutti la attendono così tanto. Gironzolando fuori dalle location dei brand più famosi che conoscevo (quindi relativamente pochi), ho ritratto un po’ di gente insolita e chiacchierato con fotografe e fotografi italiani, americani, francesi, russi, argentini, provenienti dalle Barbados ma attualmente collocati a Cinisello Balsamo. Persone un po’ strane, ma con una capacità di corsa e scatti che mai avrei immaginato. Trovando anche la Super Chiara Ferragni e Sua maestà Anna Dello Russo.
Insomma, non lo credevo possibile ma, nonostante un male ai piedi assurdo e un dolore alla schiena non indifferente, mi sono estremamente divertita.  Anche perché, lo ammetto, ne ho viste tante: disagi con mille mezzi pubblici, location semi improbabili, assalti alle modelle con conseguente calca di persone pazze urlanti che correvano in mezzo alla strada, stangone chilometriche vestite solamente di piume fluo e maschere da Batman e addetti alla sicurezza fuori dall’uscita per i fotografi che, niente da fare, nonostante bellezza ed eleganza, con l’inglese e le indicazioni non ce la potevano proprio fare (da che pulpito poi!).
È stato impossibile per me, tra l’altro, definire un’età media della moltitudine di gente appostata tutti i giorni a tutte le ore di fronte l’ingresso delle sfilate della Milano Fashion Week: anziani turisti, padri di famiglia molto curiosi, brufolose adolescenti, comitive di universitari a caccia di ragazze liceali e ragazze liceali a caccia di un selfie improvvisato con quel modello dal cognome impronunciabile che seguono su Instagram, ragazzini troppo attenti alla moda e ignari passanti in bicicletta o con il cane. In mezzo a questa mescolanza di guru pellegrini, fenicotteri, giraffe, poliziotti esauriti, piumanza varia e corsi di lingua gratuiti, c’ero anche io, in tuta e sudata che, seguendo gli entra ed esci delle celebrità, facendomi pestare i piedi da chiunque abbia mai respirato a Milano e dintorni, ho fatto questi scatti capendone cose basiche ma vere, evidenti. E cioè che 1) l’eleganza è un maglioncino (che magari costa tremila euro, eh) e un paio di shorts (vedi Chiara Ferragni nella gallery) 2) che i colori sgargianti sono sempre un po’ da cafoni, dai…

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