Per un weekend metafisico tra enogastronomia e C.Ar.D: arte e design sui colli piacentini

Fino al 2 ottobre è possibile perdersi tra gli incontaminati colli piacentini con C.Ar.D.: biennale d’arte e design con opere e installazioni site-specific, artisti italiani e internazionali in dialogo con siti di archeologia industriale e rurale.

testo e foto di Francesco Mascolo

Seconda edizione di C.Ar.D. – Contemporary Art & Design – la biennale d’arte che si svolge tra i colli piacentini nata da un’idea e a cura di Paolo Baldacci e Daniela Volpi. Trentasei chilometri da percorrere facendo tappa in spazi di vera e propria archeologia industriale e rurale momentaneamente restituiti al pubblico, che ospitano opere d’arte contemporanea e design di artisti italiani e internazionali, tra mostre personali e installazioni site-specific. Armatevi di un weekend, buona compagnia, un cestino per il picnic e del buon vino, o in alternativa fermatevi a mangiare in una trattoria lungo il percorso, e partite a bordo di quest’avventura per poi buttarvi, poco più in là, nelle acque del Trebbia.

Nari Ward al Consorzio Agrario Provinciale di Agazzano

Nari Ward al Consorzio Agrario Provinciale di Agazzano

Si parte dal Consorzio Agrario di Agazzano che, oltre ad essere info point dove ritirare il materiale informativo, ospita “NEGUS”, film senza confini dei piacentini Invernomuto, l’installazione multimediale tra rampe da skateboard e social network nelle pupille di Anna K.E.+Florian Meisenberg e le suggestive creazioni di Nari Ward: tazzine, caffè, stringhe, scarpe e pneumatici, oggetti della cinetica energia quotidiana diventano sculture e tempio d’immobilità, riflettendo così anche la pausa che si sta vivendo dalla città offerta dall’incontaminato paesaggio circostante.

Anna K.E.+Florian Meisenberg

Anna K.E.+Florian Meisenberg

 

 

 

 

Al Molino Calcagni di Piozzano, vera e propria cascina a corte aperta, il design dialoga con le stanze palpitanti di memoria: fra travi lignee, stufe, camini e pavimenti, si nascondono le camaleontiche sculture oggetto di Sergio Maria Calatroni, ma rubano la scena i “mobili improbabili” di Martine Bedin; ode enogastronomica al territorio con i “Salmi e Salami” di Giulio Iacchetti e l’installazionesite-specific di Matali Crasset, una stalla come cattedrale perduta.

Martine Bedin al Molino Calcagni

Martine Bedin al Molino Calcagni

No Way Out, Ulrich Egger_bassa

No Way Out, Ulrich Egger

La terza tappa è il Consorzio Agrario San Gabriele, vera e propria galleria che ospita le opere di Matt Keegan, che scolpisce e dona una leggerezza da origami a materiali pesanti come il ferro e l’acciaio, e Ulrich Egger: dalla sua scultura “No Way Out” agli infissi ritrovati che incorniciano foto di luoghi sospesi, restituendo una metafisica di non più luoghi, che ben si prestano al dialogo con lo spazio circostante, finestre per uno sguardo esistenziale sul dove siamo.

Joe Fyfe al Magazzino di Pianello Val Tidone_bassa

Joe Fyfe al Magazzino di Pianello Val Tidone

Allora ci pensa quel “moderno flâneur” diJoe Fyfe a confonderci ulteriormente le idee, nei Magazzini di Pianello Val Tidone i suoi dipinti con stracci recuperati a spasso per il mondo, principalmente dall’estremo oriente, danno vita ad una forma di souvenir dei viaggi o in alternativa una globalizzazione astratta dal perfetto equilibro cromatico e formale.

Poco più in là, la chiusura in grande stile. Se Maria Morganti si dedica con minuzia a piccoli saggi di stratigrafie del colore e del tempo, al piano terra cattura tutto l’interesse la

Chris Wiley al Bocciodromo

Chris Wiley al Bocciodromo

“New Photography”, da poco andata in scena al MoMA, di Chris Wiley e Lucas Blalock, amici che dialogano nella splendida cornice sospesa delBocciodromo con due modi quasi in antitesi d’intendere la fotografia. Se il primo lavora tra immagine e cornice, aumentandone grazie a quest’ultima le impressioni e i contrasti, il secondo elabora i suoi scatti, trattandoli come stranianti nature morte di pop art digitale.

Gli artisti Chris Wiley e Lucas Blalock

Gli artisti Chris Wiley e Lucas Blalock

Chiude il percorso la pittura di Patricia Treib presso il vecchio Oratorio San Francesco e San Carlo di Nibbiano e ilC.Ar.D. Point in via Roma, che al momento ospita la personale di Nick Stolle, con il programma di rimanere un punto fermo con mostre per tutto l’anno, che ripercorra gli artisti passati in rassegna. Nelle intenzioni della biennale c’è anche quella di attivare workshop e residenze temporanee, avvicinando così gli artisti al pubblico, nella cornice di un territorio che possa farsi promotore d’attività artistiche in grado di richiamare attenzione. Già oggi va in scena una schiera di artisti molto diversi tra loro che partecipano a una riflessione sugli spazi e sul tempo, tra la creatività del presente e i luoghi del passato che vengono chiamati a diventare nuovi poli di cultura, almeno temporanei, almeno per il momento.

www.cardcard.it

QUANDO: fino al 2 ottobre 2016

DOVE: Agazzano, Nibbiano, Pianello Val Tidone, Piozzano

ORARI: venerdì 15 – 19 // sabato e domenica 10 – 19

ARTISTI: Martine Bedin / Lucas Blalock / Sergio Maria Calatroni / Matali Crassett / Ulrich Egger / Joe Fyfe / Giulio Iacchetti / Invernomuto / Matt Keegan / Anna K.E.+Florian Meisenberg / Maria Morganti / Patricia Treib / Nari Ward / Chris Wiley

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