Cosa ha provocato il primo ascolto di Oh, Vita! di Jovanotti

Figlie chiamate Futura, Vaticano fin dentro al ritornello e Lorenzo che se lo canta da solo: “Oramai sono un classico”.

 

Fermi tutti. La prima cosa che dobbiamo considerare è che stiamo parlando di Jovanotti. Lo canta anche lui nel testo: “oramai sono uno standard, un grande classico”.
Voglio dire: per fare hype i siti intitolavano i pezzi Le 10 citazioni nascoste in Oh, Vita! come se ci fossero dei messaggi subdoli, come se Jovanotti volesse comunicare messaggi tra le righe, come se fosse un poeta da interpretare.

Invece no. Stiamo parlando di Jovanotti, appunto. Che invece è diretto, elenca una lista di cose che lo hanno attraversato e che gli fanno celebrare la vita. Semplice, cosa c’è da investigare? Può piacere di più, di meno, ma questo è il suo bello. Poi i fenomeni parlano di Rubin che si sente, oh (vita) se si sente. Io invece, ascoltando il primo singolo del nuovo album, ho pensato che da qui in avanti ci saranno coppie di genitori che chiameranno le loro figlie Futura.

Perché Jovanotti, anche se non ti piace, proprio per la sua positività e semplicità, condiziona e fa parlare più o meno chiunque. E al di là dei social, della bravura, della popaggine, ne capisco anche il motivo. Lorenzo Jovanotti comunica. Non nel senso sputtanato che possiamo intendere oggi. Lorenzo comunica attraverso la sua energia, che è davvero fuori dalla norma.

In questi anni ho intervistato un po’ di gente ma lui è l’unico – l’unico – con cui ho avvertito una cosa strana. Abbiamo passato una giornata in una cascina del mantovano e quando lo vedevi muoversi da una parte all’altra della stanza si spostava pure l’energia. Mi direte che sono un fulminato, che sono condizionato perché appena ho messo la testa fuori di casa ho incontrato lui (sono del 79, Sei come la mia moto l’ho incrociata a 10 anni, e poi le sue canzoni, volente o nolente, mi hanno accompagnato nella crescita), ma questa sensazione non l’ho mai avvertita con nessun altro, manco quando ho intervistato sempre lui diversi anni prima nel giardino di un hotel passandoci non un quarto d’ora ma un intero pomeriggio.

Detto questo, come è Oh, Vita!? È come se chiedeste a Jovanotti se esiste Dio: forse sì, forse no, boh. Il ritornello farà la felicità delle scuole paritarie, di quelle dove insegnano le suore, che si sentiranno più moderne a far cantare ai ragazzi in Chiesa questa canzone. E non deve essere per niente un caso che il video di questo pezzo Jovanotti abbia sentito l’esigenza di girarlo nei luoghi dove è cresciuto e cioè a Roma, più precisamente nelle zone del Vaticano, cioè la casa di tutte le Chiese.

Alla fine il giudizio non conta, le opinioni sono sopravvalutate e ciò che conta me lo ha detto proprio Jovanotti e proprio in quella intervista di cui sopra: “Ognuno deve fare quello che vuole fare e farlo al meglio”. Quindi, daje Lore’

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