LEVANTE NON VUOLE PIACERE A TUTTI

Levante PH. Simon
IL QUARTO ALBUM DELLA CANTAUTRICE SICILIANA È ROSSO COME IL FUOCO E CI SVELA UNA DONNA MATURA E DECISA A RACCONTARSI SENZA TIMORE, FATE ATTENZIONE PERCHÉ MAGMAMEMORIA È COME UN VULCANO PRONTO AD ESPLODERE.

Levante scrive diari che diventano canzoni con il quale si interroga su se stessa e su quello che la circonda, accende il tg e perde fiducia nel mondo, pensa ad una storia finita e s’incazza, s’interroga sullo scorrere del tempo e sulla vita e racchiude 􏰎􏰌tutto in un non luogo rosso lava che si chiama Magmamemoria, il suo quarto album.

 A Levante piace chiacchierare, raccontarsi, spiegarsi con una spontaneità travolgente che poi è quella che scaturisce durante i suoi live che considera un luogo sacro in cui predicare ai sui fan, i fedeli. Quando mi vede ha un sorriso radioso e mentre ci salutiamo con un abbraccio, urta un bicchiere pieno d’acqua e lo rovescia scusandosi. 

Levante PH. Simon

Ho imparato a gestire il mio corpo, perché tendo a colorare sempre fuori dai bordi, quindi cosa succede? Io mi muovo, mi aggiro, prima ho sbattuto la testa contro la finestra allarmando tutti, ma non è niente, capita! Mi muovo molto, invado gli spazi anche in modo un po’ invadente a volte…

Ma colorare fuori dai bordi non è necessariamente negativo, no?

No anzi è bello, perché significa che ti stai spingendo oltre i tuoi limiti. E superare me stessa, perchè  poi la gara è sempre e solo con te.  Quindi mi agito e sconfino nella gara con me stessa ma ho anche imparato che nell’errore succedono cose pazzesche, come quando ho messo 30 grammi in meno di farina nella mia famosa torta di mele ed è venuta ancora più buona! E da lì ho modificato la ricetta.

Ma quindi a che punto della gara con te stessa sei con questo nuovo album?

Sono avanzata di un bel po’ di metri, credo che Magmamemoria sia un album maturo, perché restare sempre allo stesso punto sarebbe un disastro, ma finalmente credo di aver fatto delle riflessioni che volevo sul tempo, non so se poi le ho realmente tradotte in musica ma questa cosa mi ha messo un po’ in pace. 

Intendi riflessioni sullo scorrere del tempo?

Sì, il concetto di passato, presente e futuro che si rincorrono costantemente è qualcosa che mi angoscia e mi da pensieri da quando sono ragazzina.

Sono una persona molto nostalgica e cammino verso il futuro guardandomi costantemente indietro, quindi è normale ogni tanto andare a sbattere.

Per me fare delle riflessioni su questo album è abbastanza difficile perché faccio parlare presente, passato e futuro nello stesso tempo che è il Magmamemoria. 

Levante

Quindi Magmamemoria è un tuo non luogo personale?

Si, un non luogo dove ho riposto tutta la fantasia e i sentimenti che il trascorrere del tempo mi consegna quindi c’è il dolore del passato che non torna, il futuro che diventerà passato, perché poi ho il modo di affrontare quello che arriva dicendomi: “Ma sta gia passando?”. Quindi una felicità che riesco ad afferrare ma mi sfugge continuamente.

Ma sei una nostalgica con rimpianto?

No perché sai cosa succede? Che so buttarmi nelle cose anche sbagliando in modo cosmico, però almeno non rimpiango nulla, certo quello che passa non torna ma almeno l’ho affrontato con consapevolezza.

A volte mi piacerebbe poter tornare indietro nel tempo ma non per cambiare le cose, per riviverle. Quindi vivo dentro pagine di diario, fotografie, cercando di immortalare i momenti e la musica è uno dei modi migliori per congelare un istante e renderlo eterno.

Ecco hai detto pagina di un diario, secondo me ogni tuo album è lo specchio di un momento preciso della tua vita, come se tu scrivessi veramente il tuo diario personale  e una volta completato puoi finalmente condividerlo.

Bravo, è esattamente così! La verità è che io ho sempre scritto diari, motivo per cui mi definisco una cantautrice che canta,  a me piace l’inchiostro, crescendo ho un po’ smesso ma ho sempre con me l’agendina per prendere appunti.

La musica mi ha dato la possibilità di definire un tempo, di ricordarlo, di memorizzarlo. Difficilmente mi riascolto ma ogni tanto mi capita, ad esempio se mi metto ad ascoltare Manuale D’Istruzione specialmente canzoni come Fuochi D’Artificio, Farfalle o Nuvola mi appaiono delle cose  che diversamente non ricorderei. Quindi è esattamente come leggere un diario.

Un po’ come quando senti un profumo che ti trasporta subito altrove…

Proust un pazzo del passato! Io sono esattamente là, a ieri! 

Senti Magmamemoria è un album rosso, fatto di lava, di passione ma anche arrabbiato, che dici?

Sì, è un disco arrabbiato anche se non saprei dirti specificatamente perché. La canzone arrabbiata del disco è Rancore, ricordo che ero al pianoforte ma non ero incazzata, mi è venuto in mente questo verso: “Chi non muore si rivede ed io ti vedo ma sei morto già. Alla festa del tuo funerale ho detto una preghiera per la stronza con cui mi hai confusa, spero duri ancora”.

Io ti giuro che non ho modo di provare rancore per qualcuno che mi ha confuso con un’altra, nel senso che non mi è mai successo. Sentivo della rabbia per situazioni passate e quando scrivi devi andarle a prendere, quando vuoi raccontare un sentimento non puoi farlo se non c’è della verità.

Quindi devi scavare dentro di te per trovarlo e descriverlo se no puoi inventarti tutte le parole del mondo ma non arrivano. 

Rancore è il mio pezzo preferito del disco perché ti travolge con la sua violenza liberatoria; nel ritornello canti “Non rivederci Roma”, perché?

Perché effettivamente se dovessi fare un esercizio sforzandomi di geolocalizzare dove si trova  il mio rancore so che sta a Roma che per altro al contrario si legge amor. 

Ma quindi per te Andrà Tutto Bene non è una canzone arrabbiata? Si vede anche quando la canti live che c’è un sentimento vero e forte.

Effettivamente è una canzone arrabbiata… hai ragione. Quando la canto sono delusa, sfiduciata, ma è una canzone necessaria. Quando abbiamo vissuto quel momento tra le prime elezioni ed il nuovo governo e tutto quel che ne è conseguito: linguaggio violento, azioni violente, ritorni violenti, fazioni violente.

Questo mi ha fatto sgranare gli occhi urlando: “Cosa sta accadendo fermi tutti!”. Fondamentalmente non ho fatto altro che stilare tutto quello che stava succedendo leggendo i giornali e guardando i tg chiedendomi: davvero questo è il futuro che vogliamo?!! Nella cover del singolo tengo in mano una molotov per provocazione ma è come dire: “Cosa facciamo ora, la lanciamo?”. E quindi sicuramente c’è rabbia ma mista a delusione e spavento. Una reazione smossa dalla paura. 

Questa paura però ti ha fatto prendere una posizione, ti sei esposta e non è una cosa da tutti soprattutto in Italia…

Si mi sono esposta perché avevo bisogno di comunicare questo mio pensiero, anche a costo d’inimicarmi qualcuno, ma io non ho bisogno di nascondermi dietro un’immagine, io sono fatta di azioni e pensieri. Bisogna avere il coraggio di dire ciò che si pensa.

Da quanto aspettavi un duetto con Carmen Consoli?

Ma più che aspettare proprio non ci speravo più! Era uno di quei sogni che non sapevo esser tale, Carmen per me è una regina, una regina madre che ha tracciato una strada molto importante nel cantautorato femminile.

Io ero piccola quando lei esplose quindi è stato un modello molto positivo per me. Poi ho cominciato a camminare per la mia strada e il destino ha voluto che il suo manager diventasse il mio booker, sta di fatto che scrivo Lo Stretto Necessario e più persone mi dicono che dovrei cantarla con Carmen che sarebbe perfetto.

Io non avevo il coraggio di chiederglielo, anzi quando l’hanno chiamata sono andata via per non sentire. Io fin che non vedo non credo fin che non è arrivato il pezzo con la sua voce registrata… prima di ascoltarlo sono stata trenta minuti a piangere di gioia ed emozione e non sto esagerando!

Pensa se il tuo idolo che ascoltavi alla radio canta un pezzo con te, è un’emozione indescrivibile. Carmen mi ha chiamata e mi ha detto: “Faccio il tifo per te!” ed io sono morta ahahahah! Questo non è solo un singolo  o una collaborazione ma è un punto che metto nella mia vita. 

Secondo me per apprezzarti totalmente bisogna vederti live, perché sei una delle poche cntanti italiane che sa stare sul palco e che ha una presenza scenica che ti travolge, come ti senti quando sali sul palco?

Madonna, grazie davvero! Io quando salgo sul palco è come se stessi andando a messa, la musica è una delle cose più sacre nelle quali io ho creduto sin da piccola piccola.

Il motivo per cui ho cominciato a fare musica è il dolore, sai quando si dice mi aggrappo a Dio perché so che è grande, ecco io ho fatto lo stesso con la musica che per me è grande, è luce, è vita e mi salverà.

E’ il mio claim in cui credo fortemente, la musica è la mia religione più grande e quando metto il piede sul palco è messa, inizia la preghiera. Perché la musica come tutti i credo unisce le persone e a volte le divide ma diventa una cosa salvifica. L’unico presente che so vivere è nei momenti in cui sono sul palco, sono onesta nel dirlo. 

Cosa ascolti quando sei sola, non per ispirarti ma per diletto?

Guardiamolo! (Prende l’iPhone e scorre tra le playlist) Allora qui dentro ci trovi di tutto, da Sergio Endrigo a Paola e Chiara, (Fa partire Amore Mi Dai) , io le amo! Poi Dimartino, Colapesce, Gino Paoli, vedi sono una vecchietta!

Però vedo anche Tyler di Creator!

Si amo! Ma sono anche curiosa sai? Alcuni mesi fa ero a Brooklyn, a Pasqua, ero su un rooftop tipico dei loro, c’era il sole e parte una playlist stupenda in cui inizio a shazamare tutto e m’innamoro di un gruppo che non conoscevo, si chiamano Sleep Party People, sono di Copenaghen per me disco dell’anno insieme ad Afrodite di Dimartino, ecco! 

Alla fine sei eclettica non vecchietta!

Ahahahah! Ma sai io non mi fido delle persone creative a 180° ma mi fido di quelle che vedono a 360°, anche quando le cose non le sai fare però hai sempre una visione per cui riesci ad immergerti totalmente nelle cose. Poi dove mi metti so stare senza scendere a compromessi e riesco a trovare delle energie e delle armonie con gli altri, è molto musicale questa cosa. Certo poi se mi metti vicino ad un fascista non funziona! 

Come dico spesso io non voglio piacere a tutti perché non tutti piacciono a me.

 

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