sublimare sensazioni in musica / intervista agli Yombe

Yombe ph_Fabrizio Vatieri

Sono in due ma suonano come una sola anima e da poco hanno pubblicato, per Carosello Records, il loro primo album

 

L’elettronica si mescola al soul su ritmi molto più che tribali. Infatti, il loro nome è stato preso in prestito da una particolare statua d’ebano, che raffigura la maternità secondo la tribù congolese. Il tutto in realtà ha un richiamo esotico, primitivo, e questo crea un legame diretto con la musica che fanno. Abbiamo improvvisato una chat con loro mentre erano in viaggio per l’ultima data live dell’anno.

Com’è iniziata l’avventura di GOOOD?

Be’, con GOOOD volevamo approfondire alcuni aspetti accennati nel primo EP. Non nascondo che la scrittura di questo disco ci ha stressati abbastanza, avevamo tempi stretti, motivo per cui il titolo dell’ album rimanda proprio al concetto di essere bravi in qualcosa, capaci di rispettare i tempi senza tradire le aspettative o peggio, se stessi.

Con questo progetto avete chiuso il cerchio che avevate aperto con il primo singolo, pubblicando un video che ha scosso il web fin da subito. Cos’è cambiato da quel video a oggi che avete aperto concerti sold out come quello in Santeria a Milano di Ghemon?

Sono cambiate moltissime cose. Di certo abbiamo lavorato molto sulla nostra capacità espressiva cercando il minimalismo in ogni canzone. Pochissimi suoni e poche parole capaci di restituire grandi significati, almeno per noi. Inoltre è stato fatto anche un grosso lavoro per implementare il nostro show, perché sentivamo che era arrivato il momento di avere dei supporti visivi che dessero più forza alla nostra musica e alla nostra presenza; sai com’è, reggere il palco in due a volte può essere complicato. Ecco perché Alfredo ha ideato un light show molto suggestivo che rimanda proprio al nostro ultimo videoclip della canzone Tonight.

Nei video, e anche ora nel live, ci sono molte coreografie. Da cosa derivano? Forse da un tuo passato come ballerina?

Guarda, io ho studiato danza per vari anni. Tuttavia, la mia scelta di coreografare il live è molto più spontanea che altro, semplicemente non posso farne a meno di muovermi 🙂 Nei video mi piace coinvolgere coreografe per farmi suggestionare, di solito lavoriamo insieme a delle vere e proprie performance più che a dei balletti. Forse Tonight è l’unico video in cui c’è una vera coreografia pop.

Un episodio bello e brutto legato a Goood che ti porterai sempre dietro?

Un episodio fantastico è stato essere contattati per fare un’intervista con performance live per Boiler Room Tv. A volte ancora non ci crediamo 🙂 Non ricordo invece episodi così brutti da rimanere impressi, magari sono stati molti i giorni no, ma di certo sono stati anche i più irrilevanti.

Secondo voi il caos quanto regola la creatività di un musicista?

Ti dirò, il nostro processo creativo non è quasi per niente caotico. L’unico caos di cui possiamo parlare nel nostro caso è banalmente quello emotivoche da sempre è alla base di molte creazioni artistiche anche non musicali, pensa a J.Pollock! Noi proviamo a sublimare le nostre sensazioni nella musica, e nel farlo preferiamo essere da soli. Per fartela breve lavoriamo sempre separatamente ai pezzi per poi finalizzarli insieme in studio.

Tra voi due oltre ad avere la musica si dice che ci sia qualcos’altro. Come vivete il vostro quotidiano quando non siete in studio di registrazione?

Sì, siamo anche una coppia. A essere sinceri la viviamo bene; c’è rispetto reciproco e questo è alla base di tutto. Come tutte le coppie del mondo litighiamo e a volte il fatto di condividere successi e fallimenti lavorativi può essere difficile da gestire perché sei portato a sfogarti con il tuo compagno che però è anche il tuo partner di lavoro. Insomma, a volte facciamo un po’ di confusione, però tutto sommato la gestiamo benissimo. Siamo molto bravi a ritagliarci i nostri spazi personali.

Non c’è mai stato un momento d’imbarazzo? Che ne so, qualche fan che si sia buttato addosso a lei o viceversa?

Si,a volte assistiamo a tentativi di seduzione da parte di altre persone, però troviamo che la cosa sia molto divertente 😀 Anzi, preferiamo che la nostra carica erotica non venga annullata dal fatto che lavoriamo insieme. Che qualcuno ci provi è solo un buon segno 😉

Cosa dobbiamo aspettarci da questo 2018? Magari un tour europeo?

Di certo della nuova musica. Sul tour invece non saprei cosa risponderti, ci auguriamo che dei festival europei ci ospitino. Non ci abbiamo mai provato perché volevamo arrivarci più preparati su palchi del genere. Chissà che non accada nel 2018! 🙂

Come vi vedete tra 5 anni, senza limiti di budget con chi collaborereste?

Oddio, di certo entrambi con i capelli mooolto più lunghi! E poi …vorremmo passare una giornata in studio con Mura Masa o F. Ocean.

 

 

 

Photo Credits: Fabrizio Vatieri

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