Sputa Tre Volte è un romanzo ma anche un fumetto di Davide Reviati, ambientato in un’era primordiale quando la tecnologia era una sconosciuta e si viveva d’istinto osservando il mondo con i propri occhi, non tramite un monitor.
di Giovanni Gastel jr
Spostiamo lo sguardo per vivere bene queste pagine, per tornare puliti e selvaggi e scrutare in quell’era lontana senza computer, quando si viveva con gli occhi, con il cuore, con i pugni: non attraverso le dita. Dalle lacrime della prima giovinezza vengono tutti i pianti.
Grazie a Davide Reviati, Ravenna 1966, rivediamo gli amori le rabbie le corse a perdifiato i poster le figuracce le cantilene amorose del primo cuore l’autoerotismo lo schiaffo di un nemico gli scherzi che dicono verità e i discorsi epocali persi nel fumo di una canna.
C’è John Wayne, ci sono i patti stretti con uomini demonizzati dalla nostra cultura. Sono i Rom i veri Ariani. C’è la zona tra la città e la campagna in cui possiamo seppellire i nostri animali morti, frontiera e nazione generazionale. Il disegno è sempre orizzontale, a parte la pioggia, la sola eredità del cielo: vera e durissima, dura anche cinque tavole. Gli Zingari non sono mai martiri: non piangono, nemmeno Loretta lo fa. Con lei i protagonisti sono Grisù, Neal Cassady e un Guido-Jack Kerouac.
Questo romanzo è un inno alla strada tra le culture, tra le zone riunite di un paesaggio straordinario che è il nostro attualissimo mondo.
Titolo: Sputa tre volte
Autore: Davide Reviati
Collana: Coconino Cult / Fandango
Formato: 17 x 24 cm.
Pagine: 560, in bianco e nero
Prezzo: 25 euro